Diocesi di Roma

Pope Francis asks poor pastors for money but does not deal with debtors who are powerful.

All’interno della Commissione Indipendente di Vigilanza del Vicariato di Roma Papa Francesco non ha voluto neppure un prete. Questa scelta conferma una deriva preoccupante di cui neppure i sacerdoti e i vescovi ne comprendono la portata. All’interno di tutte le realtà che si occupano di denaro o di amministrazione sono stati imposti laici, i quali neppure hanno esperienze ecclesiali.

Questo sistema, adottato anche qui in Vaticano, sta portando gravi danni all’interno di questo Stato e della Curia Romana. Anche nella diocesi di Roma i soldi delle parrocchie e del popolo di Dio sono in mano ad avvocati e managerSe un parroco ha bisogno di qualcosa per la propria parrocchia deve rivolgersi a laici che occupano il loro posto con una mentalità da azienda non certo pastorale. Fa sorridere che siamo a questo stadio durante il pontificato delle periferie, del Vangelo, e menate varie che abbiamo sentito come mantra per undici anni.

Alla prova pratica, però, si può constatare che chi ha i soldi, chi è potente, continua a fare soldi e ad aumentare il proprio potere senza alcun problema; chi è povero ed ha una parrocchia da portare avanti, invece, viene vessato dalla sua stessa diocesi e dal suo vescovo: il Papa.

Mentre Francesco parla di periferie, i suoi uomini (e le sue donne) inviano lettere ai preti dove chiedono di rientrare con i prestiti. Ci sono società e imprenditori che hanno debiti di oltre un milione di euro ma queste persone non vengono toccate minimamente. I preti, invece, diventano l'obiettivo del Vicariato di Roma.

Quali sono le parrocchie che hanno chiesto prestiti al Vicariato? In maggioranza sono proprio quelle delle periferie esistenziali, come le chiamerebbe Francesco. Proprio a loro, però, il Papa ora chiede indietro i soldi e con una certa celerità. Durante questo pontificato abbiamo sentito parlare più di soldi che di Gesù Cristo, forse qualche domandina dobbiamo farcela. 

La caccia alle streghe

A seguito degli articoli di Silere non possum è iniziata la caccia alle streghe in Vicariato. Nulla di nuovo sotto il sole. Durante il pontificato della trasparenza c'è chi si arrabbia perchè i documenti escono e la verità viene svelata a tutti i presbiteri della diocesi i quali sono all'oscuro di tutto quanto avviene fra le mura del palazzo apostolico Lateranense. Di che preoccuparsi? La Verità forse ci spaventa? 

Eppure abbiamo visto come all'interno di questo Stato non vi sia alcuna tutela per chi porta avanti un giornalismo, una informazione trasparente e senza interessi di sorta. Qualcuno forse è spaventato dal fatto che non vi sono direttori o editori da poter contattare per frenare le notizie. Eppure Nostro Signore è stato chiaro: "la Verità vi farà liberi". 

Il tempo che qualcuno spende alla ricerca di capri espiatori da incolpare potrebbe investirlo nel risolvere i problemi che vengono denunciati. Solo così si potrebbe iniziare a parlare di un vicariato, di una curia, che si occupa davvero dei problemi dei propri preti e li aiuti a svolgere il proprio ministero, invece di vessarli.

d.S.I. e F.P.

Silere non possum