Roma – Il 20 ottobre 2025 il Pontifício Colégio Português celebra 125 anni di storia: un traguardo che intreccia la memoria di un passato fecondo con lo sguardo verso un futuro di rinnovato servizio alla Chiesa universale.

Fondato da Papa Leone XIII il 20 ottobre 1900, durante il Giubileo dedicato al “risveglio della fede nel popolo cristiano in tutto il mondo”, il Collegio nacque con un obiettivo preciso: offrire alla Chiesa del Portogallo “le condizioni necessarie per dotare i pastori di un cuore saggio e competente”, come scriveva allora il Pontefice nella Litterae Apostolicae Sanctissimi Domini Nostri Leonis Papae XIII de Collegio Clericorum Lusitanorum in Urbe condendo.

Una casa nel cuore della Chiesa

Il Collegio, oggi situato in Via Nicolò V, a pochi passi dal Vaticano, è una comunità di chierici provenienti dal Portogallo, dai Paesi lusofoni e da diversi continenti. Qui essi vivono una tappa unica della loro vita, dedicandosi a studi di specializzazione nelle Pontificie Università Romane e condividendo un’esperienza di fraternità presbiterale, maturità umana e spirituale, e ricerca teologica.

Come si legge sul sito, “questa esperienza romana è una tappa singolare della vita sacerdotale, arricchita dall’interculturalità e dalla cattolicità”. Il Collegio è infatti una casa aperta alla Chiesa universale e un osservatorio privilegiato della sua diversità, dove la comunione si traduce in concretezza di vita e in scambio di culture.

Una storia di fedeltà e di coraggio

La lunga storia del Collegio è costellata di momenti emblematici. Fondato in un anno giubilare, ha visto passare tra le sue mura oltre 1200 sacerdoti, 86 vescovi e 8 cardinali. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il rettore padre Joaquim Carreira accolse nel Collegio circa 40 ebrei perseguitati, offrendo loro rifugio e salvandone la vita. Per questo gesto, nel 2015 gli è stato conferito da Yad Vashem il titolo di “Giusto tra le Nazioni”.

Nel dopoguerra, Papa Pio XII augurò alla comunità “una ricca primavera di scienza e virtù”, e nel 1985 San Giovanni Paolo II definì il Collegio “il prolungamento a Roma della Casa lusitana”, sottolineando la sua vocazione a formare sacerdoti integrali, unendo dottrina, preghiera e missione.

Radicati in Cristo, al servizio del mondo

Fin dalle origini, la spiritualità del Collegio è legata al Cuore di Gesù, al quale fu consacrato nel 1899, e alla Madonna di Fatima e di Lourdes, che ne accompagnano la vita liturgica e comunitaria. “Radicati in Cristo – si legge nel sito – e intimamente legati al Successore di Pietro, siamo un luogo di incontro tra la tradizione cristiana portoghese e l’universalità della Chiesa”.

Questa identità si rinnova oggi, nel contesto del Giubileo della Speranza indetto da Papa Leone XIV, come ricorda l’attuale rettore, padre António Estêvão Fernandes: “Ogni Giubileo ci conduce al mistero di Cristo. È in Lui che radichiamo la nostra gratitudine per i segni sensibili della Sua presenza, raccontati nella vita donata di tanti ministri del Vangelo”.

Formare sacerdoti maturi

Il Collegio Portoghese interpreta la formazione sacerdotale come un processo integrale, in cui la conoscenza accademica si intreccia con la maturazione umana e la vita spirituale. Seguendo l’invito del Papa: “Progredire, senza sosta, nella formazione cristiana, sacerdotale, pastorale e culturale. Qualunque sia la specializzazione accademica, rimanga sempre una priorità crescere nella consacrazione sacerdotale, attraverso l’esperienza amorosa di Dio: un Dio vicino e fedele.”

È questa la missione che continua a ispirare la comunità del Colégio Português: formare pastori dal cuore saggio e universale, capaci di leggere il mondo con intelligenza e di servirlo con compassione.

Un anniversario come occasione di discernimento

Celebrare 125 anni non è solo un esercizio di memoria, ma un tempo propizio per interrogarsi sui nuovi orizzonti della missione ecclesiale. «Crediamo – affermano – che la celebrazione della vita e della missione compiuta abbia senso solo se accompagnata da una costante riflessione sui nuovi scenari e sulle sfide del mondo contemporaneo». Nella fedeltà al carisma originario, il Pontifício Colégio Português continua a essere una scuola di comunione e di discernimento, una casa dove lo studio diventa preghiera, la fraternità si fa testimonianza, e la memoria illumina il cammino verso il futuro.

p.R.A.
Silere non possum