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Città del Vaticano - Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto in udienza i membri della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, riuniti in occasione della loro Assemblea Generale e della Conferenza Internazionale. Il Pontefice ha rivolto un articolato e denso discorso ai presenti, salutandoli con un caloroso «Good morning everyone! Buongiorno!», che ha subito dato al momento un tono di cordialità e accoglienza.
Il tema della conferenza di quest’anno – “Superare le polarizzazioni e ricostruire la governance globale: le basi etiche” – ha offerto al Papa l’occasione per una profonda riflessione sulla missione attuale della Dottrina Sociale della Chiesa. In un tempo segnato da conflitti, diseguaglianze, migrazioni forzate, crisi ambientali e nuove tecnologie che spesso sfuggono al controllo umano, Leone XIV ha richiamato l’importanza del discernimento e del dialogo come strumenti necessari per affrontare le sfide globali con spirito evangelico e responsabilità etica.
Con parole di realismo e speranza, il Papa Leone ha ricordato che, anche nei momenti più oscuri della storia, «il Risorto ci precede», e ha rinnovato l’invito a costruire ponti, a scegliere l’incontro al posto dello scontro, e a educarsi reciprocamente alla pace. Ha evocato l’insegnamento di Papa Leone XIII, vissuto anch’egli in tempi di grandi trasformazioni, e ha ripreso un’espressione di Papa Francesco, parlando della nostra epoca come di una “policrisi”, cioè di una serie di crisi interconnesse che richiedono una lettura profonda, condivisa e sapienziale della realtà.
Il cuore del discorso ha toccato un tema delicato ma centrale: il rapporto tra dottrina e dialogo. Leone XIV ha voluto chiarire che la Dottrina Sociale della Chiesa non si propone come un insieme rigido di risposte preconfezionate, né pretende di possedere tutta la verità. Al contrario, è un cammino comune verso la verità, una forma di sapere che nasce dalla riflessione, dall’esperienza e dall’ascolto. «L’indottrinamento è immorale», ha ammonito il Papa, «perché nega il giudizio critico e impedisce alla coscienza di aprirsi al cambiamento». La vera dottrina, invece, è una guida per avvicinarsi alle persone e ai problemi con rispetto, intelligenza e prudenza.
In questo senso, il Santo Padre ha esortato la Fondazione a non limitarsi a trasmettere concetti astratti, ma a diventare laboratorio vivo di ascolto e di partecipazione, soprattutto coinvolgendo coloro che vivono nelle periferie sociali ed esistenziali. «I poveri non sono solo destinatari della Dottrina Sociale – ha detto – ma ne sono protagonisti, attualizzatori, testimoni concreti». È a partire dal loro sguardo che la Chiesa è chiamata a rileggere i segni dei tempi, per rispondere alle domande più profonde delle nuove generazioni, che oggi – ha osservato – chiedono giustizia, spiritualità, relazioni autentiche.
Il Papa ha concluso il suo intervento con un accorato invito a proseguire nel lavoro di discernimento comunitario, coinvolgendo tutto il popolo di Dio, con creatività e fedeltà al Vangelo. Ha quindi ringraziato i membri della Fondazione per il loro impegno e le loro preghiere, impartendo su di loro, sulle loro famiglie e sul loro lavoro la sua benedizione.

Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice
La Fondazione nasce nel 1993 per volontà di san Giovanni Paolo II, sulla scia della sua Enciclica Centesimus Annus, pubblicata nel 1991 a cento anni dalla storica Rerum Novarum di Leone XIII, dal quale l'attuale Pontefice ha scelto di raccogliere l'eredità. Proprio come l’enciclica di riferimento, anche la Fondazione nasce per riaffermare il ruolo centrale della persona umana in campo economico e sociale, con l’obiettivo di promuovere e diffondere la Dottrina Sociale della Chiesa tra imprenditori, economisti, professionisti e uomini di buona volontà. A guidare questo progetto, fin dalla sua nascita, è stato un gruppo di laici cattolici attivi nel mondo finanziario e imprenditoriale, desiderosi di tradurre il Vangelo in scelte concrete e responsabili. Non si tratta solo di riflessione teorica: la Fondazione sostiene anche le attività della Santa Sede, contribuendo con generosità a sostenere le tante iniziative caritative e pastorali promosse dalla Chiesa in ogni angolo del mondo.
Nel corso degli anni, la Fondazione ha conosciuto una crescita significativa, aprendosi progressivamente alla dimensione internazionale. Se inizialmente il suo Consiglio era composto solo da italiani, dal 2004 ha accolto membri da altri Paesi, rafforzando il suo profilo globale. Oggi la Fondazione ha sede presso il Palazzo Apostolico e agisce sotto la supervisione del Presidente dell’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), attualmente S.E.R. Mons. Giordano Piccinotti.
Con una rete crescente di soci e sostenitori, la Fondazione continua a proporre occasioni di formazione, studio e confronto sui grandi temi dell’economia, della giustizia e della pace, con uno sguardo sempre attento all’insegnamento della Chiesa.
L’udienza di oggi con il Papa rappresenta dunque non solo un momento di conferma e incoraggiamento, ma anche un nuovo impulso a proseguire con decisione nel cammino intrapreso: annunciare il Vangelo della giustizia e della fraternità anche nei contesti più complessi del mondo contemporaneo.
d.S.V.
Silere non possum