Città del Vaticano – Questa mattina Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza i dirigenti e i calciatori della Società Sportiva italiana del Napoli. L’incontro, svoltosi in un clima di entusiasmo e cordialità, è stato l’occasione per il Pontefice di congratularsi con il club partenopeo per la recente vittoria del campionato e per offrire una riflessione sul significato sociale ed educativo dello sport.
Il Pontefice ha accolto i presenti con il suo ormai tipico stile tenero e cordiale, scherzando sul suo presunto tifo calcistico ha detto:
“Forse non volevano applaudire perché nella stampa si dice che io sono romanista… Ma benvenuti! Questo lo dice la stampa. Non tutto quello che leggete sulla stampa è vero!” Una battuta, sì, ma anche una chiara frecciatina – ben piazzata – a quei settori del giornalismo (o di chi millanta il titolo pur non essendolo) che alimentano dietrologie e sospetti, specie quando si parla di Vaticano e Chiesa. Un certo tipo di narrazione, infatti, tende a raccontare più il mondo interiore, lo stile, le fisse e i pregiudizi dell’autore che la realtà dei fatti. Come spiegano molti psicologi e analisti dei media, chi è ossessionato da retroscena e complotti spesso proietta propri vissuti irrisolti: “Chi vede ovunque macchinazioni e manipolazioni,” scrive lo psicanalista Massimo Recalcati, “è prigioniero di una lettura paranoica della realtà, nella quale ogni gesto è decifrato come parte di un disegno oscuro.”
E proprio questo, sembrava dire tra le righe Papa Leone XIV, è accaduto nelle ultime settimane. Attorno alla sua figura si è sviluppata una vera e propria corsa alla strumentalizzazione: chi da destra, chi da sinistra, chi dai tradizionalisti e chi dai riformatori, tutti intenti a tirarlo per la tonaca per dimostrare che “è dei loro”. Il Pontefice oggi ha voluto ribadire, con la sua consueta delicatezza, che molte delle cose scritte su di lui sono false, frutto più della volontà di incasellarlo in schemi ideologici che non gli appartengono, che non della realtà.
Con tono affabile ma deciso, Papa Leone XIV ha espresso le sue felicitazioni: “Benvenuti! E congratulazioni per la vittoria del campionato! È una grande festa per la città di Napoli!”
Il Santo Padre ha poi sviluppato una riflessione sul valore della vittoria sportiva, sottolineando come il successo non sia mai frutto di una singola prestazione individuale, ma il risultato di un impegno collettivo: “Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione. Il campionato lo vince la squadra.”
Papa Leone XIV ha evidenziato come l’unione tra giocatori, allenatori, staff e società sportiva sia l’elemento determinante per il successo, richiamando anche l’importanza di questo spirito di squadra a livello sociale.
“Il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme.” ha detto.
Non è mancato un monito rivolto al mondo dello sport professionistico, specialmente per il suo impatto educativo: “Purtroppo, quando lo sport diventa business, rischia di perdere i valori che lo rendono educativo, e può diventare addirittura dis-educativo. Su questo bisogna vigilare, specialmente quando si ha a che fare con gli adolescenti.”
Il Papa ha quindi lanciato un appello ai genitori e ai dirigenti sportivi affinché si presti massima attenzione alla qualità morale delle esperienze agonistiche giovanili: “Bisogna stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani.”
Il Pontefice ha concluso con un simpatico accenno alla sua cuoca napoletana, che ha voluto idealmente partecipare all’udienza:
“Complimenti anche da una signora che in questi giorni sta facendo da mangiare per me e che è di Napoli e vi dice: tanti auguri! Vorrebbe essere qui anche lei, la signora Rosa, molto tifosa!”
Infine, la benedizione: “Che il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie. Tanti auguri!”
Questo incontro ha messo in luce la straordinaria capacità di Papa Leone XIV di unire leggerezza e profondità: il suo senso dell’umorismo, l’attenzione sincera verso chi lavora al suo fianco, la sensibilità nel riconoscere l’umanità di chi lo circonda, e la lucidità nel proporre riflessioni dense di significato spirituale e sociale.
s.E.W.
Silere non possum