Diocesi di Roma

Renato Tarantelli non ha ancora capito che la Chiesa Cattolica, in particolare la diocesi di Roma, non è casa sua. Mentre lui crede di continuare la lotta che iniziò con Pierangelo Pedretti, la diocesi del Papa continua ad accumulare problemi. Nelle scorse ore il "principe del foro" ha chiesto che si prendesse posizione per rispondere all'articolo di Silere non possum che mette chiaramente in evidenza la sua incompetenza. Il modus agendi di Tarantelli è sempre il solito: "La colpa è degli altri". Come faceva con il Papa, poi, ha sempre chiamato in causa il suo peggior incubo: Pierangelo Pedretti. Anche nel recente comunicato, quindi, la colpa è di Caritas e del Segretario Generale. C'è da chiedersi: Tarantelli è l'Immacolata Concezione? 

Le bugie di Renato Tarantelli

Ai sensi dell'articolo 28 della Costituzione Apostolica Ecclesia in Urbe, Caritas diocesana è un ufficio istituito nel Vicariato per rispondere alle esigenze della Diocesi. Per questo motivo è falso quanto afferma Tarantelli nel comunicato. Caritas ha comunicato una volontà, quella di vendere. Il resto compete al Vicariato di Roma. 

È corretto quanto afferma Tarantelli, il bene è ancora in vendita perchè non fu venduto a suo tempo. Sono passati anni, le parrocchie e i parroci hanno ingenti necessità economiche, lui però è impegnato ad addossare le colpe agli altri o a proporre contratti senza alcun senso (Wellinghton) piuttosto che agire per poter vendere a persone serie questi beni. 

"Il verbale pubblicato fraudolentemente dal sito web rappresenta un testo non fedele a quanto deliberato in sede di approvazione" afferma Tarantelli. Quindi, un verbale del CDAE firmato dal Cardinale Vicario non è fedele a quanto deliberato? Bisogna denunciare per falso. Subito! Oppure qualcuno sta semplicemente cercando di fare retroattivamente quanto è stato proposto recentemente anche in riferimento agli ultimi verbali? Forse qualcuno vuole cambiare i verbali? Come al solito Renato Tarantelli e i suoi amici non hanno ben capito che determinate azioni che funzionano con i giornali, con Silere non possum non funzionano affatto. Noi, infatti, siamo soliti pubblicare i documenti. Molti ce ne sono ancora. I documenti si possono smentire solo in un modo: denunciando per falso. Bisogna dire: questo documento è falso, truccato. A quanto pare, però, questo non è possibile perchè sono tutti originali. A tal punto che tutto ciò che Silere non possum sta denunciando trova riscontro nelle azioni della Polizia di Roma Capitale e della Sopraintendenza. Come abbiamo annunciato, infatti, nei giorni scorsi la polizia del turismo si è recata al Chiostro del Bramante ed ha irrogato una multa di 6mila euro a seguito di diversi sopralluoghi. Un presule che guarda al Palazzo Lateranense dalla Cupola di San Pietro fa notare: «Chissà come mai il Vicariato non cita Silere non possum nei propri comunicati. Albanese avrà forse paura di essere querelato per davvero per le false affermazioni che fa nei confronti "del sito web"?» In effetti, il rischio è alto. Ma la miglior risposta per queste persone, con scarsa capacità intellettiva, è quella di continuare a pubblicare un bel po' di scartoffie che spieghino al clero dell'Urbe come stanno realmente le cose nel Palazzo Lateranense, ovvero quella struttura da dove il Vescovo di Roma ama firmare gli atti ma non vuole metterci piede. 



La soprintendenza al Chiostro del Bramante

Proprio perchè ciò che Silere non possum è vero, il Ministero della Cultura ha iniziato a muoversi. Nella casella email di Baldo Reina è arrivata una convocazione indirizzata al Vicegerente, a DART Srl e all'Ufficio Ispettorato Disciplina Edilizia del Comune di Roma. A firmarla è la dottoressa Daniela Porro, soprintendente speciale, la quale ha fissato un sopralluogo presso i locali del Chiostro del Bramante per il 30 maggio 2024. Agli uffici, infatti, è giunta la segnalazione da parte del Vicariato che ha ritenuto di comunicare solo alla fine di aprile, guarda caso dopo gli articoli usciti, gli esiti delle duo diligence che mettevano in risalto le difformità. Silere non possum pubblicò la notizia il 15 aprile 2024. Il Vicariato di Roma ha comunicato alla soprintendenza l'esito delle duo diligence - le quali furono fatte il nel 2022 - solo il 22-04-2024. Per questo motivo ora verrà effettuato un "sopralluogo ispettivo congiunto". Questo permetterà al Vicariato di accertare che quanto fu scritto nelle duo diligence era corretto e si potrà procedere anche alla rescissione del contratto. Il tutto potrà - se qualcuno sceglierà di comportarsi da "buon padre di famiglia" - permettere l'affidamento della struttura a canoni più favorevoli per il Vicariato e questo garantirà degli introiti che potranno essere utilizzati per il bene della diocesi e del clero di Roma. 

d.S.A.

Silere non possum