Monte Oliveto Maggiore - Nel cuore delle Crete Senesi, nell’abbazia che da secoli custodisce la tradizione benedettina olivetana, si è celebrata oggi, 11 luglio 2025, la solennità di San Benedetto da Norcia, Patrono principale d’Europa. La liturgia solenne, svoltasi nell’Abbazia Territoriale di Monte Oliveto Maggiore, è stata presieduta da S.E.R. il Signor Cardinale Rolandas Makrickas, Arciprete della Basilica papale di Santa Maria Maggiore, alla presenza della comunità monastica guidata da Dom Diego Gualtiero Rosa, OSB Oliv., Abate Ordinario, e di numerosi fedeli e religiose legati spiritualmente a questo luogo di preghiera e accoglienza.
Una riflessione sulle Beatitudini e sulla ricerca di Dio
Nel cuore della sua omelia, il Cardinale Makrickas ha voluto proporre una lettura delle Beatitudini come “magna charta della felicità cristiana”, contrapponendole ai canoni mondani del successo, del potere e del possesso. La felicità cristiana, ha detto, si radica in una beatitudine che nasce dalla conversione del cuore, da quello “sguardo di amore” che Dio ha su ciascuno. Il Cardinale ha citato sant’Agostino, ricordando come la pace sia un bene del cuore: “Se volete attirare gli altri alla pace, abbiatela voi per primi”. E, sullo sfondo dei drammi contemporanei segnati da guerre e violenze, ha ribadito l’attualità della vocazione benedettina: “Non è un caso che Paolo VI abbia proclamato San Benedetto ‘Pacis nuntius’ per l’Europa”. Richiamando il pensiero del monaco camaldolese Benedetto Calati, il porporato ha sottolineato che Gesù è la via che porta all’incontro con “quel Dio che dobbiamo cercare ancora, cercare sempre, cercare insieme”. Ed è proprio la ricerca di Dio — pilastro della vita monastica secondo la Regola — il filo conduttore della riflessione: “Chi cerca Dio — ha detto il cardinale — arriva a conoscere se stesso, il senso della vita, la pace interiore”.

Inaugurata la nuova foresteria: accoglienza nel segno del Giubileo
La giornata è stata anche occasione per un evento significativo: l’inaugurazione della nuova foresteria dell’Abbazia, completamente ristrutturata nel cuore del Giubileo della Speranza. La struttura, immersa nel silenzio e nella bellezza della campagna toscana, sarà pronta ad accogliere numerosi pellegrini, offrendo loro uno spazio di riposo e discernimento spirituale. Alla cerimonia hanno preso parte anche autorità civili e militari, tra cui il Presidente della Regione Toscana.
Una lunga storia di ricerca e di bellezza
Fondata nel 1313 da Bernardo Tolomei, l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è il cuore spirituale della Congregazione benedettina olivetana. Posta nel territorio del comune di Asciano, a circa 30 km da Siena, il monastero è celebre non solo per la sua vita liturgica e comunitaria, ma anche per il suo straordinario patrimonio artistico: nel chiostro si trova il ciclo di affreschi con le Storie di San Benedetto eseguite da Luca Signorelli e da Antonio Bazzi, detto il Sodoma. La chiesa abbaziale, costruita a partire dal 1400, e le antiche biblioteche monastiche custodiscono una ricchezza spirituale e culturale che ancora oggi attira visitatori, studiosi e pellegrini da tutto il mondo.
Tra silenzio e fraternità: la via dell’umiltà
Nel concludere l’omelia, il Cardinale Makrickas ha richiamato l’insegnamento benedettino sull’umiltà, che nella Regola occupa un posto centrale. “San Benedetto non propone una scalata al divino, ma una discesa verso l’umano – ha detto – una via per incontrare Dio nel concreto quotidiano, nel volto dei fratelli, nel lavoro, nella creazione, nella Parola”. Solo in questo cammino, ha aggiunto, si può giungere a quella felicità piena che la fede promette. Con l’auspicio che Monte Oliveto resti faro di pace e di ricerca, anche in questo tempo difficile per l’Europa e per il mondo, la celebrazione odierna si è conclusa in un clima di grande raccoglimento, con la benedizione solenne impartita dal Cardinale.
d.L.B.
Silere non possum