Città del Vaticano – In occasione del Giubileo dei Sacerdoti della Provincia ecclesiastica di Parigi, celebrato nella Cattedrale di Notre-Dame, Papa Leone XIV ha voluto far giungere un messaggio di saluto, incoraggiamento e profonda vicinanza spirituale a tutti i partecipanti, in particolare ai Vescovi e ai presbiteri riuniti per commemorare il 60° anniversario della Costituzione Presbyterorum Ordinis del Concilio Vaticano II.
Il Pontefice si è rivolto con parole fraterne a S.E. Mons. Laurent Ulrich, Arcivescovo di Parigi, e a tutti i Vescovi della Provincia, estendendo poi il suo affettuoso saluto ai sacerdoti convenuti per riflettere sul senso e sulla bellezza del loro ministero. «Sono felice di potervi manifestare il mio affetto paterno», scrive Leone XIV, «e di trasmettervi il mio più sincero incoraggiamento per la continuazione del vostro ministero al servizio del Popolo di Dio che vi è stato affidato».
In un contesto ecclesiale e sociale spesso difficile e gravoso, il Papa ha esortato i presbiteri a radicare profondamente la propria vita spirituale in un amore personale, forte e autentico per Gesù Cristo, “che vi ha fatti suoi amici” e li ha “configurati a Lui per l’eternità”. A questo amore per il Signore deve accompagnarsi, secondo il Pontefice, un amore generoso e senza riserve per le comunità affidate, un amore segnato da prossimità, compassione, dolcezza, umiltà e semplicità.
Di particolare forza è il passaggio in cui il Papa afferma: «Sarete credibili anche se non siete ancora santi». È un incoraggiamento realistico e pastorale, che riconosce l'umanità e la fragilità del sacerdote, ma rilancia la sua missione: toccare il cuore di chi è lontano, conquistare fiducia, e rendere possibile l’incontro con Cristo.
Il Papa ha inoltre richiamato l’importanza della fraternità sacerdotale, dell’unità con il proprio Vescovo e della preghiera incessante per la comunione nella Chiesa. È un appello alla corresponsabilità, ma anche un invito a non cedere all’individualismo o all’isolamento.
Nel concludere il messaggio, Leone XIV ha affidato ciascun sacerdote alla protezione della Vergine Maria e all’intercessione dei santi sacerdoti e vescovi di Parigi, concedendo con paterna benevolenza la Benedizione Apostolica.
D.E.A.
Silere non possum
Messaggio del Santo Padre Leone XIV
Saluto fraternamente S.E.R. Mons. Laurent Ulrich così come tutti i Vescovi della Provincia di Parigi. E saluto tutti voi, cari sacerdoti, che vi riunite in questa Cattedrale di Notre-Dame in occasione del vostro “Giubileo dei sacerdoti” e del 60° anniversario della Costituzione Presbyterorum Ordinis, sulla quale vi apprestate a riflettere.
Sono felice di potervi manifestare il mio affetto paterno e di trasmettervi il mio più sincero incoraggiamento per la continuazione del vostro ministero al servizio del Popolo di Dio che vi è stato affidato. Per riuscirvi nelle difficili – e spesso provanti – condizioni ecclesiali e sociali che ben conoscete, vi invito a radicare la vostra vita e il vostro ministero in un amore sempre più forte, personale e autentico per Gesù, che vi ha fatti suoi amici e vi ha configurati a Lui per l’eternità; e in un amore generoso e senza riserve per le vostre Comunità, un amore intriso di prossimità, di compassione, di dolcezza, di umiltà e di semplicità, come ricordava così spesso il compianto Papa Francesco. In questo modo, sarete credibili anche se non siete ancora santi, e toccherete il cuore di persone che sono molto lontane, guadagnerete la loro fiducia e permetterete loro di incontrare Gesù.
Vi invito a coltivare la fraternità sacerdotale tra di voi, a mantenere un legame stretto di carità con i vostri Vescovi e a pregare incessantemente per l’unità della Chiesa. Lo Spirito Santo vi aiuti a rinnovare ogni giorno il dono generoso che avete fatto di voi stessi al Signore il giorno della vostra ordinazione.
Invocando su ciascuno di voi la protezione di Nostra Signora e l’intercessione di tutti i santi sacerdoti e vescovi di Parigi che vi hanno preceduti, vi concedo di cuore la Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 4 giugno 2025
Leo PP. XIV