Spoleto - Tra le stanze silenziose dell’Hospice “La Torre sul Colle” di Spoleto, la mattina del 25 dicembre 2025 ha assunto per S.E.R. Mons. Renato Boccardo un tono diverso da quello delle celebrazioni più affollate. L’Arcivescovo ha iniziato la Solennità del Natale del Signore con la Santa Messa in hospice, incontrando malati, familiari e personale medico e paramedico, scegliendo una presenza discreta che ha dato un sapore di festa a questo giorno santo.
In una celebrazione volutamente familiare, lontana da ogni esposizione mediatica, Mons. Boccardo ha rilanciato il cuore dell’annuncio natalizio: «Oggi è nato per noi il Salvatore». Parole consegnate a chi vive la prova della malattia, con la consapevolezza che il Natale diventa credibile quando raggiunge l’uomo nella sua condizione concreta e, proprio per questo, si offre come speranza per quanti soffrono nel corpo.
Questo orizzonte pastorale si è ritrovato anche nella Santa Messa solenne che, alle 11.30, Mons. Boccardo ha presieduto in Duomo a Spoleto. Nell’omelia l’Arcivescovo ha collocato la festa dentro le fratture del presente, richiamando violenza, guerra, solitudine e povertà come segni di un tempo che domanda parole capaci di ricostruire. Ha quindi insistito sul bisogno di un linguaggio che non alimenti ostilità e durezza, ma sappia edificare, consolare e ricucire legami, riconoscendo nel Cristo che nasce la sorgente di una vita donata e condivisa.
La giornata, intrecciata tra hospice e Cattedrale, ha restituito un’immagine unitaria del Natale: una notizia annunciata nella liturgia e resa credibile dalla prossimità a chi porta il peso più duro della fragilità.
s.V.B.
Silere non possum