Diocesi di Milano

Milano - Questa mattina, nel cuore della città, l’imponente Duomo di Milano ha accolto con solennità e raccoglimento la Messa Crismale presieduta dall’Arcivescovo Mario Enrico Delpini. Insieme a lui, tutto il clero ambrosiano si è riunito per questa celebrazione centrale della Settimana Santa, che ogni anno rinnova il cuore della vita ecclesiale.

Alla celebrazione erano presenti i vescovi ausiliari, i sacerdoti e i diaconi dell'Arcidiocesi, radunati in segno di comunione attorno al proprio pastore. L’atmosfera intensa e spiritualmente carica ha fatto da cornice a una liturgia che non è solo rito, ma espressione profonda di un popolo che riconosce in Cristo la propria speranza. Nell’omelia, intensa e profonda, l’Arcivescovo Delpini ha preso spunto dal Vangelo proclamato per dire con forza: “Oggi si è compiuta la Scrittura che avete ascoltato”. Parole che hanno riecheggiato come annuncio di gioia ma anche come invito alla responsabilità. “Siamo incantati dalla gloria che si manifesta. Siamo sorpresi dalla pretesa semplice, mite eppure indiscutibile di Gesù – ha detto Delpini – che si presenta alla sua gente e annuncia il compimento delle promesse di Dio: proprio oggi, proprio qui. Eppure anche oggi come allora, come gli abitanti di Nazareth, può sorgere lo scetticismo, l’irritazione, la distrazione.”

L’Arcivescovo ha sottolineato come l’oggi di Dio si rinnova nella vita sacramentale della Chiesa, specialmente nell’Eucaristia: “Quando diciamo ‘Questo è il mio corpo’, quale stupore nasce nei cuori? Quando proclamiamo ‘Il Maestro è qui e ti chiama’, quale entusiasmo si accende?”

La riflessione si è poi fatta profonda e dolorosa quando Delpini ha toccato le ferite della Chiesa e del presbiterio, ricordando come i comportamenti scandalosi di alcuni abbiano incrinato la fiducia verso il clero: “Ogni abuso è una ferita inguaribile per le vittime e per l’intera comunità. Ci chiediamo come sia possibile che proprio uomini consacrati diventino motivo di scandalo, e con loro venga screditata la Chiesa stessa.” Ma non è mancato un messaggio forte di speranza e gratitudine rivolto ai tanti sacerdoti che ogni giorno vivono il ministero con dedizione e amore autentico: “La mia consolazione siete voi, preti ambrosiani. Voi che fate il prete con serietà, con amore per Gesù e per la gente, con spirito di servizio. Voi siete il segno della speranza, la prova che la vocazione è ancora oggi possibile, credibile, necessaria.” Con profonda commozione, Delpini ha quindi ribadito che la consacrazione ricevuta non rende automaticamente santi, ma indica una strada: “Siamo tutti consacrati, ma siamo in cammino verso la santità. Siamo santi non perché siamo senza peccato, ma perché la santità di Dio ci attira a sé.”

La Messa Crismale si è conclusa con la benedizione degli oli – il Crisma, l’olio dei catecumeni e quello degli infermi – che saranno poi portati in tutte le parrocchie della Diocesi per essere utilizzati nei sacramenti. È stato un momento di intensa unità e di preghiera condivisa, che ha rinnovato il senso della missione della Chiesa ambrosiana nel cuore del suo popolo. In questo “oggi” della fede, nel quale si compie la promessa di Dio, la voce dell’Arcivescovo ha risuonato come invito e incoraggiamento: essere testimoni credibili, annunciatori appassionati, uomini e donne che nel quotidiano continuano a proclamare: “Ecco l’Agnello di Dio”.

F.P.
Silere non possum