Città del Vaticano - Nel suo Rapporto Annuale 2024, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR) conferma il proprio ruolo centrale come istituzione finanziaria della Santa Sede, evidenziando risultati economici positivi, una gestione prudente e una piena coerenza con i valori della Chiesa Cattolica.
Risultati finanziari solidi
L’esercizio 2024 si è chiuso con un utile netto di 32,8 milioni di euro, in crescita del 7,2% rispetto all’anno precedente. Questo miglioramento è dovuto principalmente all’aumento del margine d’interesse e delle commissioni, con un margine di intermediazione pari a 51,5 milioni di euro. Il patrimonio netto è salito a 731,9 milioni di euro (+9,6%) e il TIER 1 ratio ha raggiunto un livello molto elevato, pari al 69,4%, segno della solidità patrimoniale dell’Istituto.
Gestione etica e missione
Coerentemente con la sua missione di servire la Chiesa nel mondo, lo IOR ha mantenuto una gestione completamente allineata ai principi dell’etica cattolica: il 100% dei prodotti delle gestioni patrimoniali rispetta questi standard. Il 79% degli asset gestiti ha superato i rispettivi benchmark di riferimento, a dimostrazione dell’efficienza dell’Istituto anche sotto il profilo finanziario.
Servizio alla Chiesa globale
Lo IOR serve oltre 12.000 clienti in 112 paesi, tra cui ordini religiosi, diocesi, enti della Santa Sede e singoli membri del clero. I servizi offerti spaziano dalla custodia titoli, alle gestioni patrimoniali, ai pagamenti e alle operazioni bancarie fondamentali. Al 31 dicembre 2024, le risorse affidate allo IOR ammontavano a 5,7 miliardi di euro, di cui circa 4 miliardi in gestioni patrimoniali e titoli in custodia.
Trasparenza e vigilanza
Il rapporto sottolinea la piena conformità dello IOR alle norme internazionali e vaticane in materia di vigilanza prudenziale e antiriciclaggio. L'Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria (ASIF) ha riconosciuto i “buoni risultati conseguiti dallo IOR” e la sua stabilità. Nel 2024, l’Istituto ha proseguito il processo di centralizzazione delle finanze vaticane, collaborando attivamente con i Dicasteri della Santa Sede.
Donazioni e opere di carità
Nel 2024 lo IOR ha devoluto circa 1 milione di euro in opere benefiche, e per la prima volta l’intero dividendo è stato destinato dal Santo Padre ad attività caritative.
Governance e sviluppo
Il Consiglio di Sovrintendenza ha sottolineato i progressi compiuti nello sviluppo tecnologico, con l’introduzione di un nuovo sito web e un servizio di home banking potenziato. È stato anche avviato un incremento dell’uso di fondi terzi, su richiesta dei clienti.
Conclusioni
Nonostante i risultati positivi, il Rapporto evidenzia alcune criticità che richiedono attenzione. Persistono contenziosi legali legati a gestioni precedenti al 2014, con cause ancora in corso. Le spese amministrative sono aumentate e la trasformazione digitale, pur avviata, è ancora in fase di sviluppo. Si rileva inoltre una lieve riduzione di liquidità e crediti, mentre la struttura operativa rimane centralizzata esclusivamente nella Città del Vaticano. L’assenza di un prestatore di ultima istanza e di una garanzia sui depositi rappresenta un ulteriore elemento di fragilità. Infine, la clientela, limitata alla sola sfera ecclesiale, riduce le possibilità di espansione e diversificazione del rischio.
Il Rapporto Annuale 2024, infine, mostra come lo IOR continui a rafforzare la propria posizione come istituzione affidabile, etica e trasparente, confermandosi uno strumento al servizio della Chiesa e del bene comune.
L.S.
Silere non possum