Città del Vaticano - Con un comunicato sobrio ma denso di significato, Papa Leone XIV ha annunciato di voler confermare provvisoriamente i Capi e i Membri delle Istituzioni della Curia Romana, i Segretari e il Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, “donec aliter provideatur” — finché non si provveda diversamente. La formula latina è chiara: si tratta di una proroga temporanea degli incarichi attualmente in essere, che non implica alcuna riconferma definitiva.
Il Pontefice ha voluto sottolineare che intende riservarsi un tempo di riflessione, preghiera e dialogo prima di procedere a nuove nomine o conferme. È una scelta che parla di uno stile di governo attento, meditato, non precipitato. Questa pausa deliberata si carica di un significato simbolico e operativo. Dopo un pontificato lungo e segnato da profonde trasformazioni nella struttura della Curia, Leone XIV sembra indicare un cambio di passo: non un’accelerazione, ma un ascolto; non una rivoluzione immediata, ma un discernimento collegiale sul futuro assetto della governance ecclesiale. Proprio domani il neo eletto incontrerà i membri del Sacro Collegio, i quali sono chiamati ad assistere il Papa: "i Cardinali assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale" Can. 349 CJC.
Tra gli incarichi non riconfermati vi è chiaramente quella del Prefetto del Dicastero per i Vescovi, rimasto vacante con la morte di Francesco.