Roma – Sono arrivate a 968 le firme a sostegno della petizione indirizzata al Dicastero per la Cultura e l’Educazione e alle autorità del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo con cui fedeli laici, chierici, religiosi e studenti chiedono che venga avviata una verifica formale in merito ad alcune affermazioni pubbliche pronunciate dal prof. Andrea Grillo, docente del medesimo Ateneo. Il testo, datato 8 dicembre 2025, Solennità dell’Immacolata Concezione, richiama esplicitamente la natura pontificia dell’istituzione e il vincolo con il magistero del Romano Pontefice.
La raccolta firme, così come formulata nella petizione, chiede che Gran Cancelliere e Rettore dispongano una verifica dell’idoneità dottrinale del docente alla luce di scritti e interventi pubblici, con particolare riferimento a temi indicati dai firmatari: ordinazione delle donne e ministeri ordinati, dottrina eucaristica e devozione popolare, rapporto con il Magistero e con il Dicastero per la Dottrina della Fede. I sottoscrittori richiamano gli Statuti (tra cui le disposizioni su “onestà di vita, integrità di dottrina e dedizione al dovere”) e i cann. 810 §1 e 818 CJC, chiedendo anche - se ritenuto necessario - la nomina di una Commissione che esamini in modo sistematico dichiarazioni e pubblicazioni, garantendo al professore il diritto di difesa.
L’istanza arriva fino a domandare, qualora emergesse un’incompatibilità con i requisiti previsti, l’eventuale rimozione dall’incarico secondo le procedure indicate.
Sul piano del contesto, la petizione nasce anche come risposta a una precedente iniziativa promossa dallo stesso Grillo con l’obiettivo di danneggiare e diffamare il portale di informazione Silere non possum, sostenendo che questo avrebbe “screditato la persona da cui dissente”, ovvero suor Linda Pocher.
Silere non possum, però, non ha mai screditato la religiosa: ne ha contestato esclusivamente le affermazioni e le argomentazioni, come chiunque può verificare leggendo l’articolo. Di tutt’altra natura è quanto Andrea Grillo ha fatto in queste ore: con ulteriori interventi pubblici dal contenuto diffamatorio, ha rilanciato affermazioni oggettivamente false e, nelle ultime ore, ha persino ripubblicato dichiarazioni gravemente omofobe provenienti da soggetti pregiudicati, già allontanati dalle rispettive diocesi e attualmente attenzionati da indagini della magistratura. Silere non possum non intende entrare in questo dibattito, anche su esplicita richiesta degli organi competenti, confidando che chi di dovere darà a breve seguito a quanto previsto dalla normativa vigente.
Questo, però, conferma un meccanismo ricorrente che Grillo attribuiva a noi, ma che nei fatti finisce per mettere in atto proprio lui: quando non si riesce a confutare il contenuto, ci si accanisce sul contenitore, ricorrendo a metodi tutt’altro che etici e, ancor meno, compatibili con un’autentica impostazione cattolica.
Colpisce inoltre che chi firma articoli e libri sull’omosessualità finisca per rilanciare e, di fatto, avallare considerazioni gravemente omofobe pronunciate da personaggi che, peraltro, hanno più volte sostenuto tesi in aperto contrasto con quelle che lo stesso Grillo dichiara di difendere. È esattamente ciò che il Direttore Marco Felipe Perfetti ha messo a fuoco nell’ultimo editoriale: «Ma considerato che questo comportamento non ha colore politico ed appartiene alla destra come alla sinistra, al tradizionalista come al modernista, analizziamolo meglio. George Orwell ha raccontato questo meccanismo con una precisione che oggi suona quasi documentaria. Nel rito dei Due minuti d’Odio di 1984, la folla è convocata ogni giorno davanti allo schermo per insultare Emmanuel Goldstein, “Nemico del Popolo”, ex dirigente del Partito diventato apostata. La scena è nota: il volto di Goldstein appare, la voce “belante” attacca la dottrina del gruppo e osa chiedere “libertà di parola, libertà di stampa, libertà di associazione, libertà di pensiero”; in pochi secondi la sala esplode in urla, lanci di oggetti, insulti ripetuti come automatismi».
dF.L. e G.B.
Silere non possum