Città del Vaticano, 2 giugno 2025 – Con un messaggio firmato il 28 maggio scorso, il Santo Padre Leone XIV si è rivolto ai partecipanti al Seminario internazionale “Evangelizzare con le famiglie di oggi e di domani. Sfide ecclesiologiche e pastorali”, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. L’incontro, in corso in Vaticano il 2 e 3 giugno, riunisce teologi, pastori, operatori pastorali e studiosi di tutto il mondo per riflettere sul ruolo cruciale della famiglia nell’opera evangelizzatrice della Chiesa.
Nel suo messaggio, il Papa ha espresso «gioia» per questa iniziativa, che giunge subito dopo le celebrazioni del Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, e ha sottolineato la centralità della famiglia come «prima cellula ecclesiale» e «membra vive del Corpo mistico di Cristo». La famiglia – ha ribadito – è luogo privilegiato per la trasmissione della fede, specialmente alle nuove generazioni, in un tempo segnato da profonde trasformazioni culturali e spirituali.
Una Chiesa vicina a tutte le famiglie, anche a quelle lontane
Particolarmente forte è stato l’invito del Papa a non dimenticare le famiglie che si sentono escluse o lontane dalla vita ecclesiale. «Quante persone oggi ignorano l’invito all’incontro con Dio!», ha lamentato il Pontefice, evidenziando come la fede sia spesso vissuta in modo privatistico o ridotta a una morale fredda, più che come esperienza viva e personale con Cristo.
Di fronte a queste sfide, Leone XIV ha richiamato la responsabilità pastorale dei Vescovi, chiamati a diventare «pescatori di famiglie», e ha esortato anche i laici a partecipare attivamente alla missione evangelizzatrice, accanto ai ministri ordinati, per «salvare dall’acqua del male e della morte» coloro che cercano, spesso inconsapevolmente, la luce del Vangelo.
Giovani, genitori, educazione alla fede: i nodi pastorali
Nel messaggio non è mancata una riflessione sulla situazione dei giovani che, oggi, scelgono sempre più frequentemente la convivenza al posto del Matrimonio cristiano. Il Papa ha sottolineato il bisogno urgente di testimoni credibili, capaci di rendere visibile, con la vita prima ancora che con le parole, «la bellezza e la grandezza della vocazione all’amore e al servizio della vita».
Allo stesso modo, i genitori che desiderano educare i figli nella fede devono poter contare su comunità cristiane solidali e accoglienti. La fede, ha ricordato il Pontefice, nasce da «uno sguardo d’amore» e non da una lista di regole: «Il più grande errore che possiamo fare come cristiani – ha detto citando Sant’Agostino – è pretendere di far consistere la grazia di Cristo nel suo esempio e non nel dono della sua persona».
Una pastorale che ascolta, accompagna, si rinnova
Nel passaggio finale del messaggio, Leone XIV ha esortato la Chiesa tutta a non temere le difficoltà e le ferite del tessuto familiare contemporaneo, ma ad affrontarle con compassione, ascolto e creatività. «Non si tratta di dare risposte affrettate – ha ammonito – ma di farsi vicini alle persone, comprendere con loro come affrontare le difficoltà, pronti anche a nuovi criteri di valutazione e diverse modalità di azione».
«Ogni generazione – ha concluso – presenta sfide, sogni e interrogativi propri. Ma in mezzo a tanti cambiamenti, Gesù Cristo rimane lo stesso: ieri, oggi e per sempre». Per questo, ha esortato a rinnovare l’identità di credenti e a coltivare cammini di comunione, affinché le famiglie possano farsi a loro volta “pescatrici” di altre famiglie.
Il Santo Padre ha infine invocato l’assistenza dello Spirito Santo sui partecipanti al Seminario, augurando che dal loro impegno possano scaturire nuovi percorsi pastorali «per aiutare le famiglie ad ascoltare con coraggio la proposta di Cristo». A suggello del suo messaggio, ha impartito la Benedizione Apostolica, assicurando la sua preghiera per tutti i presenti.
T.R.
Silere non possum