Città del Vaticano - Questa mattina, alle ore 12, in Piazza San Pietro, papa Leone XIV ha guidato la preghiera dell’Angelus insieme a migliaia di fedeli e pellegrini provenienti da diverse parti del mondo. Al centro della sua riflessione, il passo evangelico di Luca che la liturgia ci offre in questa Domenica con l’immagine della “porta stretta”, che Gesù propone come condizione per entrare nella salvezza.
Il Papa ha sottolineato che questa immagine non vuole scoraggiare, ma scuotere dalla presunzione quanti si sentono già “a posto” solo perché praticano la religione: «Il Signore non vuole un culto separato dalla vita e non gradisce sacrifici e preghiere se non ci conducono a vivere l’amore verso i fratelli e a praticare la giustizia».
Leone XIV ha spiegato che la vera fede non si riduce a parole o riti ma diventa autentica quando trasforma le scelte quotidiane: «Gesù non ha scelto la via facile del successo o del potere, ma ha attraversato la porta stretta della Croce. Lui è la misura della nostra fede e la porta che dobbiamo attraversare».
Il Pontefice ha richiamato i fedeli a non temere le scelte difficili, anche quando sono impopolari, perché proprio attraverso esse si scopre la “larghezza dell’amore di Dio” e la gioia della festa eterna. Al termine della preghiera Leone ha espresso la sua vicinanza alla popolazione di Cabo Delgado, in Mozambico, colpita da violenze e insicurezza, chiedendo preghiere e auspicando che gli sforzi delle autorità possano riportare pace e stabilità e ha ricordato l’iniziativa di digiuno e preghiera del 22 agosto per le vittime delle guerre, unendosi oggi alla “Preghiera Mondiale per l’Ucraina”.
d.S.A.
Silere non possum