Évron - Nel corso delle giornate del 23-24 giugno e del 30 giugno-1º luglio, la Comunità San Martino ha tenuto l’elezione, in due turni, dei nuovi membri del Consiglio statutario, l’organo che, insieme al Moderatore generale, guida e orienta la vita della Comunità.
Sono stati eletti per un mandato di quattro anni: don Maxence Bertrand, don Claude-Noël Desjoyaux, don Louis-Hervé Guiny, don Enguerrand de Lorgeril, don Didier-Marie de Lovinfosse, don Jean-Xavier Salefran.
A questi si aggiungono tre membri nominati dal Moderatore generale, don Paul Préaux, che ha scelto: don Pierre-Antoine Belley, Assistente generale, don Pascal-André Dumont, Assistente generale, don Étienne Guillot.
Sono infine membri di diritto del Consiglio, per la durata del loro incarico, don Édouard de Vregille, Responsabile della Casa di formazione, e don Augustin Azaïs, Economo generale della Comunità.
Una fraternità sacerdotale al servizio della Chiesa
Fondata nel 1976 da don Jean-François Guérin, la Comunità San Martino è una realtà di sacerdoti e diaconi che vivono il proprio ministero in forma comunitaria. Dal 1979 ha ricevuto i primi statuti dalla Chiesa e, dal 2000, è riconosciuta come associazione pubblica clericale di diritto pontificio, cioè direttamente soggetta alla Santa Sede. La sua missione si ispira al decreto Presbyterorum Ordinis del Concilio Vaticano II (n. 8): vivere il ministero sacerdotale e diaconale in fraternità, sostenendo la vita spirituale, l’equilibrio umano e la fedeltà alla preghiera di ogni membro. Al centro della Comunità c’è la Casa di formazione di Évron, in Francia, dove vengono formati sacerdoti e diaconi destinati a servire le diocesi e le missioni che gli vengono affidate dai vescovi. Il loro ideale è quello di essere, come recitano gli statuti, un “corpo mobile” pronto al servizio della Chiesa universale.
Presenza e spiritualità
Oggi la Comunità San Martino è presente in cinque Paesi – Francia, Italia, Germania, Austria e Cuba – e conta oltre 180 sacerdoti, 20 diaconi e più di 100 seminaristi. I suoi membri vivono e operano in comunità di almeno tre persone, nelle parrocchie, nei santuari e nei luoghi di formazione. Radicati nella spiritualità della liturgia e del canto gregoriano, i membri della Comunità cercano di trasmettere la bellezza e la profondità della vita liturgica della Chiesa. La loro vita comune, segnata dalla preghiera e dalla fraternità, è anche un segno concreto dell’unità presbiterale auspicata dal Concilio.
Con le nuove nomine al Consiglio statutario, la Comunità rinnova il suo impegno a servire la Chiesa universale nella fedeltà al carisma originario, continuando a formare sacerdoti e diaconi radicati nella comunione e disponibili alla missione.
d.E.R.
Silere non possum