Perugia – A nove anni dal sisma che devastò il cuore dell’Italia centrale, la Basilica di San Benedetto a Norcia si prepara a riaprire le sue porte. Questa mattina, nel capoluogo umbro, è stato presentato ufficialmente il programma delle celebrazioni che, tra il 30 e il 31 ottobre 2025, segneranno il ritorno al culto di uno dei simboli più alti della spiritualità europea.
L’evento, ospitato nella Sala d’Onore di Palazzo Donini, ha riunito istituzioni civili, autorità ecclesiastiche e rappresentanti del mondo tecnico e imprenditoriale che hanno contribuito alla ricostruzione. Sono intervenuti S.E.R. Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra, Stefania Proietti, presidente della Giunta Regionale dell’Umbria; Guido Castelli, commissario straordinario di Governo alla ricostruzione e Giuliano Boccanera, sindaco di Norcia.
Il ruolo dell'Arcidiocesi e del suo pastore
Il risultato raggiunto — in tempi relativamente brevi per un’opera di tale complessità — è anche frutto della determinazione e della tenacia dell’arcivescovo Renato Boccardo, che questa mattina, con il suo consueto stile sobrio e misurato, ha voluto offrire una riflessione sul significato profondo della riapertura. Nel suo intervento ha sottolineato come questo momento rappresenti non solo un segno di speranza per i cittadini di Norcia, ma anche un messaggio rivolto all’intera Europa, chiamata oggi a riscoprire le proprie radici spirituali in un tempo di smarrimento e incertezza. Il ruolo decisivo dell’arcivescovo è stato riconosciuto pubblicamente da tutte le istituzioni presenti, che hanno espresso gratitudine per la sua costanza e visione pastorale. Un traguardo che giunge al termine di otto anni di lavoro, sostenuto da quindici milioni di euro di investimenti e reso possibile grazie alla sinergia tra la Chiesa Cattolica, la Regione Umbria, il Governo italiano, l’Unione Europea e un fitto intreccio di competenze tecniche, scientifiche e artistiche.
I lavori di ricostruzione
Il progetto di restauro, finanziato in parte (5 milioni di euro) dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)nell’ambito del Programma operativo “Umbria 2014–2020”, rientra nella priorità “Cambiamenti climatici e prevenzione dei rischi”. L’intervento, affidato all’impresa Cobar, è stato oggetto di un particolare ringraziamento da parte dell’arcivescovo, che ha voluto sottolineare la dedizione degli operai e dei tecnici: «Si tratta di persone – ha ricordato – che hanno rinunciato anche a tornare a casa per settimane pur di garantire un ritmo di lavoro costante e una tabella di marcia efficiente». Il progetto ha previsto il rimontaggio delle pietre originarie catalogate, la ricostruzione del Portico delle Misure e della navata principale, il ripristino della cripta, il recupero dell’arco gotico e il consolidamento della facciata, rimasta miracolosamente in piedi dopo la scossa del 30 ottobre 2016, alle 7.40 del mattino, quando un terremoto di magnitudo 6.5 – il più forte in Italia dal 1980 – distrusse quasi interamente la Basilica. Durante i lavori sono emersi anche alcuni affreschi inediti, rinvenuti anche dietro un antico mobile incastonato nella sagrestia. Si tratta di pitture murali di epoca tardo-rinascimentale che, secondo gli esperti, potrebbero rappresentare episodi della vita di San Benedetto. Questi verranno restaurati e riportati alla luce nei prossimi mesi, con un intervento specifico promosso dalla arcidiocesi e dal Ministero della Cultura.
Il programma della riapertura
Le celebrazioni per la riapertura si articoleranno specialmente in due giornate:
Giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 16.30, presso il Digipass di Norcia, si terrà la presentazione pubblica dei lavori di ricostruzione;
Venerdì 31 ottobre 2025, alle ore 16.30, l’arcivescovo Renato Boccardo presiederà la solenne concelebrazione eucaristica di dedicazione della Basilica, evento che segnerà ufficialmente il ritorno al culto.
Nei giorni precedenti sono previsti anche momenti di preghiera, incontri culturali e iniziative civili, in collaborazione con il Comune di Norcia e le realtà associative del territorio.
Le parole dell’Arcivescovo
Al termine della conferenza stampa, Silere non possum ha intervistato mons. Renato Boccardo, che ha commentato con commozione il traguardo raggiunto. «Non si tratta semplicemente di recuperare un monumento – ha detto l’arcivescovo – ma è soprattutto un messaggio che viene lanciato al mondo contemporaneo, all’Italia e all’Europa. Non si tratta solo di ritrovare un monumento ma di ritrovare Benedetto, con la sua sapienza che affonda le radici nel Vangelo e che insegna a interpretare la vita». Mons. Boccardo ha poi sottolineato come la figura del Patrono d’Europa continui a parlare all’uomo di oggi: «Benedetto ha messo insieme degli uomini diversi, ha superato le diversità per costituire l’unità e ha insegnato che, vivendo con responsabilità il tempo che ci è dato, riusciamo a costruire qualcosa che rimane dopo di noi». E ha infine aggiunto, guardando al significato più ampio della riapertura: «La riapertura può essere un messaggio anche all’Europa, una provocazione a ritrovare le sue radici».
Una rinascita che parla all’Europa
La Basilica di San Benedetto, luogo natale del Patrono d’Europa, torna dunque a essere simbolo di unità, perseveranza e rinascita. Dopo la Santa Messa celebrata nel 2023, quando furono rimesse in funzione le campane per la prima volta dal sisma, il 2025 segna la fine di un lungo pellegrinaggio di speranza.
Una coincidenza che assume un valore ancora più profondo: la riapertura della Basilica avviene infatti nell’anno del Giubileo della Speranza, quasi a suggellare il percorso di una comunità che, dalle macerie, ha imparato a credere di nuovo. Norcia ritrova la sua casa spirituale, e con essa l’Europa ritrova un segno concreto di ciò che Benedetto ha insegnato: la speranza che costruisce, che unisce e che resiste al tempo.
F.P. e d.R.A.
Silere non possum