Città del Vaticano - Papa Leone XIV ha scelto S.E.R. Mons. Ronald A. Hicks come nuovo arcivescovo di New York, chiamandolo a guidare una delle sedi ecclesiastiche più esposte e influenti degli Stati Uniti.

Chi è Ronald A. Hicks

Ronald Aldon Hicks, nato il 4 agosto 1967 a Harvey (Illinois), è un presule statunitense che ha maturato un profilo pastorale e di governo dentro uno dei contesti più complessi della Chiesa americana, l’area di Chicago, con un passaggio significativo anche in America Latina.

Dopo gli studi in filosofia (Loyola University Chicago, 1989) e la formazione teologica con il conseguimento del Master of Divinity (1994), è stato ordinato sacerdote il 21 maggio 1994 dal cardinale Joseph Bernardin a Chicago. Ha ricoperto incarichi parrocchiali e formativi, fino a diventare responsabile della formazione; nel 2003 ha conseguito anche un Doctor of Ministry.

Un tratto distintivo del suo percorso è l’esperienza con Nuestros Pequeños Hermanos: dopo un anno di volontariato in Messico, è stato poi inviato in El Salvador come direttore regionale per le strutture dell’organizzazione in America Latina. Tornato negli Stati Uniti, è stato nominato vicario generale dell’arcidiocesi di Chicago (2015), quindi vescovo ausiliare di Chicago (2018) e infine vescovo di Joliet (2020).

Chi lascia New York

Il successore designato prende il posto del cardinale Timothy Michael Dolan, nato il 6 febbraio 1950 a Saint Louis e oggi settantacinquenne. Dolan è stato nominato arcivescovo di New York il 23 febbraio 2009 e, di conseguenza, ha guidato l’arcidiocesi per circa 16 anni. Figura di primo piano nell’episcopato statunitense, è stato anche presidente della Conferenza Episcopale USA (2010-2013) ed è stato creato cardinale nel 2012.

Ai vescovi italiani riuniti ad Assisi nelle scorse settimane, Leone aveva detto: «Anche su quest’ultimo aspetto, permettetemi di offrirvi qualche indicazione. Una Chiesa sinodale, che cammina nei solchi della storia affrontando le emergenti sfide dell’evangelizzazione, ha bisogno di rinnovarsi costantemente. Bisogna evitare che, pur con buone intenzioni, l’inerzia rallenti i necessari cambiamenti. A questo proposito, tutti noi dobbiamo coltivare l’atteggiamento interiore che Papa Francesco ha definito “imparare a congedarsi”, un atteggiamento prezioso quando ci si deve preparare a lasciare il proprio incarico. È bene che si rispetti la norma dei 75 anni per la conclusione del servizio degli Ordinari nelle diocesi e, solo nel caso dei Cardinali, si potrà valutare una continuazione del ministero, eventualmente per altri due anni». Nel caso del cardinale Dolan, però, Leone XIV ha scelto di non prorogare ulteriormente.

Una nomina strategica

La scelta del nuovo arcivescovo di New York ha una portata nazionale perché l’arcidiocesi serve un bacino enorme e simbolicamente centrale: copre tre borough di New York City (tra cui Manhattan e Bronx) e diverse contee a nord della città; sul piano pastorale, cura circa 2,5 milioni di anime in quasi 300 parrocchie. Questa nomina significa portare in una sede-cardine un vescovo con esperienza di governo in una grande Chiesa locale, con competenze formative e un passato missionario in America Latina. Un profilo che, negli Stati Uniti, peserà inevitabilmente nel rapporto tra Chiesa, spazio pubblico e grandi dossier sociali ed economici che si incrociano proprio a New York.

d.M.C.
Silere non possum