Montecassino - Alle ore 10.30 di questa mattina, nella Basilica Cattedrale di Montecassino, è stato celebrato il Solenne Pontificale nella solennità di San Benedetto da Norcia, patrono principale d’Europa e fondatore del monachesimo occidentale. A presiedere la celebrazione è stato il Cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli.
L’omelia del Cardinale Battaglia ha offerto una lettura densa e profetica della figura di Benedetto, delineandone i tratti spirituali con parole che, nella quiete di Montecassino, hanno avuto il suono e il peso di un appello. “San Benedetto – ha detto il Cardinale – fu custode del tempo e dell’uomo. Non gridò la verità, non la sventolò come una bandiera, ma la seminò con gesti quotidiani”, affidandosi alla forza silenziosa della Regola, alla grammatica dell’ascolto, alla pazienza del seme.
Il Cardinale ha ripercorso i brani della Scrittura proclamati nella liturgia per mostrare come Benedetto sia stato non tanto un teorico della fede, ma un artigiano di umanità, un uomo che ha generato una civiltà nuova non con proclami, ma con la fedeltà feriale alla preghiera, al lavoro, alla fraternità. Una civiltà nata dalla “rinuncia che diventa casa abitabile” e da “una Regola che non imprigiona, ma libera”.
Tra i passaggi più incisivi, l’affondo sul nostro tempo: “È tempo di sangue freddo e lingua di fuoco. Di chiamare i droni con il loro nome: fucilazioni telecomandate. Di dire che ‘danni collaterali’ vuol dire bambini senza volto”. Parole che hanno attraversato la celebrazione come un filo di accusa e di speranza. Il Cardinale non ha esitato a denunciare la complicità dell’Occidente nella costruzione di un sistema che “investe nella morte come in un titolo sicuro” e ha rilanciato l’attualità bruciante della testimonianza benedettina: “Ogni missile è un’eresia contro l’uomo”.
L’Abate di Montecassino, Dom Luca Fallica OSB, ha preso la parola per rivolgere alcuni ringraziamenti. In particolare, ha espresso gratitudine al Cardinale Battaglia per la presenza e per l’intensità dell’omelia, così come ai concelebranti – S.E.R. Mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, e S.E.R. Mons. Michele Autuoro – ai sacerdoti, religiosi e religiose, e alle autorità civili e militari presenti. “L’Europa di cui san Benedetto è patrono – ha detto l’Abate – si edifica nell’unità e nella pace anche attraverso la responsabilità con cui si ha cura del proprio territorio, della propria gente”.
Particolarmente significativo è stato l’annuncio dell’avvio di un cammino di preparazione al 1500° anniversario della fondazione dell’Abbazia di Montecassino, che cadrà nel 2029, data simbolica che segna l’arrivo di san Benedetto sul Monte nel 529. Quattro anni, quattro tappe: pace, luce, comunione, speranza. Un percorso scandito dalla memoria e dalla profezia, dalla contemplazione del passato e dallo sguardo verso l’avvenire. L’Abate ha invitato a pregare per questo cammino e a parteciparvi attivamente, perché Montecassino continui a essere “locus iste, luogo di incontro tra Dio e l’uomo”.
p.D.F.
Silere non possum