Città del Vaticano – Questa mattina Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza i vescovi del Madagascar, giunti a Roma in pellegrinaggio giubilare. È stato il primo incontro ufficiale tra il Pontefice e l’intera Conferenza Episcopale malgascia.
Un incontro segnato da gratitudine, memoria e speranza, che ha posto al centro le radici missionarie della Chiesa in Madagascar, la fedeltà dei pastori al proprio popolo e l’invito a custodire i poveri e il creato.
Un gesto di unità e fedeltà
Papa Leone XIV ha espresso la sua gioia nell’accogliere i vescovi nella cornice del Giubileo, sottolineando il valore di questo primo incontro: «Rendo grazie al Signore per questa occasione di fraternità in Cristo». Ha lodato la decisione della Conferenza Episcopale di presentarsi unita, un gesto – ha ricordato – già concordato con Papa Francesco, del quale il Santo Padre ha sottolineato la spirituale vicinanza. Francesco visitò il Madagascar nel 2019 e incontrò i vescovi nel 2022, durante la Visita ad limina.
Pastori, ma prima ancora pecore
Leone XIV ha offerto una riflessione intensa sul significato del pellegrinaggio giubilare: «Siete innanzitutto pellegrini della speranza per voi stessi», ha detto rivolgendosi ai vescovi, ricordando che anche i pastori sono innanzitutto pecore del gregge, amate da Cristo. La citazione del Vangelo di Giovanni – «Io sono la porta delle pecore» – ha illuminato il senso spirituale di questo momento: entrare ed uscire attraverso Cristo, per trovare pascoli e offrire speranza al popolo.
«La vostra vicinanza al popolo di Dio è un segno vivente del Vangelo. Incoraggio ciascuno di voi nel proprio ministero episcopale, in particolare ad avere cura dei sacerdoti, che sono i vostri primi collaboratori e i vostri fratelli più vicini, nonché dei religiosi e delle religiose che si spendono nel servizio» ha detto Papa Leone ai vescovi dimostrando, ancora una volta, il suo affetto per i sacerdoti.
Una Chiesa viva e missionaria
Il Pontefice ha riconosciuto con gratitudine la vitalità missionaria delle Chiese particolari del Madagascar, eredi di una storia ricca di santi e martiri. Ha citato Henri de Solages e san Giacomo Berthieu, missionari e testimoni della fede, «che non si lasciarono scoraggiare dal fallimento, dalla prigionia o dalla violenza». Il loro esempio, ha detto il Papa, deve sostenere oggi i vescovi nelle difficoltà pastorali che incontrano nelle diverse realtà delle loro diocesi.
Sguardo ai poveri, cuore nel Vangelo
Tra i passaggi più incisivi del discorso, l’invito del Papa a non distogliere lo sguardo dai poveri: «Essi sono al centro del Vangelo», ha detto con forza, esortando i pastori a riconoscere in loro il volto di Cristo e a far sì che la loro azione pastorale sia sempre animata da una concreta sollecitudine verso i più piccoli.
Leone XIV ha ribadito l’importanza della cura della casa comune, richiamando la bellezza e la fragilità della “Grande Isola” che è il Madagascar. «La cura del creato è parte integrante della vostra missione profetica», ha affermato, chiedendo ai vescovi di formare i fedeli all’arte di custodire con giustizia e pace il dono ricevuto.
Nel concludere il suo discorso, Papa Leone XIV ha incoraggiato i vescovi a proseguire «con coraggio e speranza» nel loro servizio, assicurando la propria preghiera e il proprio affetto. Ha affidato l’episcopato del Madagascar alla protezione della Vergine Maria, Nostra Signora del Madagascar, e all’intercessione dei santi e beati della loro terra, tra cui Raphaël Rafiringa, Victoire Rasoamanarivo e san Giacomo Berthieu.
S.R.
Silere non possum