Città del Vaticano — Questa mattina, alle ore 12, Papa Leone XIV si è affacciato come di consueto dalla finestra del Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus con i fedeli radunati in piazza San Pietro. Nonostante il caldo torrido che da giorni investe Roma, numerosi pellegrini — provenienti dall’Italia e da diversi Paesi — si sono raccolti per ascoltare le parole del Pontefice, che ha commentato il Vangelo della XIV Domenica del Tempo Ordinario (Lc 10,1-12.17-20).
Il Papa ha voluto sottolineare l’urgenza della missione a cui ogni battezzato è chiamato, denunciando la scarsità di “operai” disponibili a lavorare nel campo del Signore: “Il Vangelo — ha detto — è destinato a tutti i popoli, ma pochi sono quelli che lo annunciano con la vita, ogni giorno, in famiglia, sul lavoro, nei luoghi di studio e nelle periferie dell’esistenza”.
Senza mezzi termini, Leone XIV ha evidenziato come oggi ci sia bisogno non tanto di “cristiani delle occasioni” o di “persone che mostrano la fede come un’etichetta esteriore”, ma di “discepoli innamorati” capaci di testimoniare con coerenza e dedizione il Regno di Dio. “Per fare questo — ha aggiunto — non servono troppe idee teoriche, ma una sola cosa: coltivare il dialogo con il Signore. È Lui a renderci operai e a inviarci nel campo del mondo”. L’appello si è poi rivolto alla Vergine Maria, perché accompagni ogni credente nella “sequela del Signore” e lo renda “operaio gioioso del Regno”.
Le parole dopo la preghiera mariana
Dopo l’Angelus, il Papa ha rivolto un caloroso saluto ai presenti, con un pensiero particolare per i pellegrini giunti dall’estero: le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, i gruppi dalla Polonia (Strzyżów e Legnica), dall’Ucraina, da Romano di Lombardia, Melìa, Sassari e dalla comunità latinoamericana di Firenze. Rivolgendosi in inglese ai pellegrini di lingua anglofona, il Pontefice ha espresso il suo cordoglio per le vittime dell’incidente avvenuto in Texas, dove l’esondazione del fiume Guadalupe ha colpito un campo estivo causando diverse vittime, tra cui alcune ragazze: “Preghiamo per loro”, ha detto Leone.
Non è mancato un appello alla pace: “La pace è un desiderio universale e il grido doloroso di chi è straziato dalla guerra. Chiediamo al Signore di toccare i cuori e ispirare i governanti affinché alla violenza delle armi si sostituisca la via del dialogo”.
Il riposo a Castel Gandolfo
Con un accenno personale ma significativo, Leone XIV ha infine annunciato il suo trasferimento per un periodo di riposo: “Questo pomeriggio — ha detto — mi recherò a Castel Gandolfo, dove conto di rimanere per un breve periodo di riposo. Auguro a tutti di poter trascorrere un tempo di vacanza per ritemprare il corpo e lo spirito”. Un invito rivolto soprattutto ai sacerdoti che in questi giorni sono impegnati in campi estivi, grest, attività di oratorio, ecc... Il Papa invita a trovare anche il tempo del riposo, della preghiera e per custodire sé stessi.
Poco dopo, alle ore 16.30, il Papa ha lasciato il Vaticano diretto al Villa Barberini, dove resterà fino al 20 luglio. Un tempo di distacco e silenzio, necessario per il successore di Pietro, il quale in questo ultimo periodo ha vissuto una rivoluzione per la sua vita.
f.P.A.
Silere non possum