Città del Vaticano – In occasione degli Esercizi Spirituali dei Memores Domini, svoltisi dal 26 al 31 luglio 2025 a La Thuile, Papa Leone XIV ha inviato una lettera ad Alberto Brugnoli, presidente, esprimendo la sua vicinanza e incoraggiando i membri nel loro cammino di fede e comunione ecclesiale. Il testo, datato 21 luglio e firmato da Castel Gandolfo, si inserisce nel contesto del Giubileo della Speranza, che – scrive il Papa – rappresenta una “occasione di speciale Grazia” per tutti i cristiani, chiamati a divenire “intrepidi pellegrini di speranza”.
La lettera si apre con un’espressione di gratitudine per il costante impegno del movimento a essere “memoria di Cristo in questo mondo e in questa ora della Storia”. Un richiamo che assume particolare significato in un’epoca attraversata da disorientamento e crisi identitarie, dove – sottolinea il Pontefice – è necessario “tenere fisso lo sguardo su di Lui, spes unica”, facendo del Signore la roccia su cui edificare la propria testimonianza.
Non manca un riferimento esplicito alla fedeltà al carisma originario, quello ispirato da Dio a don Luigi Giussani. Leone XIV ribadisce che ogni carisma autentico conduce sempre a Cristo e all’edificazione della Chiesa, mai a un’autoreferenzialità chiusa o conflittuale. In questo senso, esorta i membri dell’associazione a rinnovare l’amicizia con il Signore, soprattutto nei momenti di prova e divisione, coltivando una obbedienza filiale e umile, frutto di maturità e libertà interiore.
Il Pontefice incoraggia anche una vita associativa fondata su relazioni fraterne, dialogo sincero e spirito di comunione con chi esercita il servizio dell’autorità. L’unità interna e l’armonia ecclesiale, osserva, sono condizioni essenziali affinché il carisma continui a generare frutti di bene, in particolare tra le nuove generazioni.
Infine, il Papa affida i Memores Domini alla “materna intercessione della Vergine Maria, Madre della Chiesa”, impartendo la sua Benedizione Apostolica e chiedendo – in tono confidente – un ricordo orante per sé.
Con questa lettera, Leone XIV rinnova l’attenzione del suo pontificato verso quelle realtà ecclesiali che, negli ultimi anni, hanno attraversato fasi delicate e trasformazioni talvolta segnate da decisioni difficili da comprendere. Ribadisce, al tempo stesso, che le realtà laicali rappresentano componenti essenziali e vive della missione della Chiesa. Parole che, in un tempo di incertezza e ridefinizione dei ruoli ecclesiali, chiedono di non perdere la rotta: Cristo al centro, la comunione come via, la speranza come sguardo.
d.L.A.
Silere non possum