Quando si parla della vita del sacerdote, spesso si cade in semplificazioni: da un lato c’è chi lo immagina come un uomo totalmente assorbito dal ministero, senza spazi personali; dall’altro, c’è chi lo considera un “professionista del sacro”, con diritto a una vita privata separata e intangibile. La verità, come sempre, si colloca in una zona di tensione più complessa: il prete vive costantemente tra due dimensioni – la sua umanità personale e il suo ministero pubblico – che non possono essere né confuse né separate.