Diocesi di Roma

L'intervento che Papa Francesco ha portato a compimento sabato 6 aprile 2024 non è piaciuto ai preti di Roma e rischia, ancora una volta, di creare grandissima confusione. Questa mattina il Pontefice ha ricevuto il Consiglio Episcopale senza il Vicario De Donatis e senza l'ausiliare Libanori. Entrambi sono stati oggetto di nomina sabato scorso. 

Durante l'incontro Francesco ha spiegato che si prenderà del tempo per poter individuare il nuovo Vicario per la diocesi di Roma e per il momento i poteri sono affidati al Vicegerente. Del resto era proprio ciò che Mons. Baldassare Reina voleva da mesi ed il cardinale Angelo De Donatis era divenuto una pietra d'inciampo perchè non permetteva al trio Libanori, Reina e Tarantelli di fare i loro contrattini. 

I prefetti contro il Papa: "Questa non è la Chiesa di Cristo".

Dopo le ore 11 Mons. Reina si è ritrovato a dover presiedere il Consiglio dei Prefetti. Probabilmente non si sarebbe mai aspettato un intervento del genere, unanime, contro il Vescovo di Roma. C'è da dire che quanto sta avvenendo nella diocesi di Roma, quella che presiede nella carità ricordiamolo, è qualcosa che non si vede dal 700'. I preti stanno insorgendo contro il Papa perchè sono esausti di questa finta sinodalità e questo governo dispotico. Durante la riunione tutti i prefetti hanno sottolineato come questo provvedimento con il quale il cardinale Vicario è stato cacciato è vergognoso. «Il Papa ha avuto più di un anno per riflettere su questa nomina, è venuto anche a far finta di ascoltarci nelle singole prefetture, e questi sono i risultati?» ha riferito un prefetto. Un altro ha detto: «Con don Angelo ho avuto diversi motivi di dissidio ma questa non è la Chiesa di Cristo. Non si fa così!». I prefetti hanno detto che non metteranno più piede in Vicariato fino a quando non sarà nominato un nuovo vicario e se il Papa voleva davvero sostituire De Donatis, indipendentemente da quanto sta accadendo ultimamente, allora avrebbe dovuto nominare immediatamente un suo successore. 

Nel caos più totale è intervenuto Mons. Gervasi dicendo: «Ma adesso abbiamo la giornata mondiale dei bambini!» Qualcuno ha spiegato al vescovo che "il Vicariato sta cadendo a pezzi e la diocesi di Roma sta facendo una figura vergognosa, forse sarebbe il caso di occuparsi di cose più serie" rispetto a Giornate Mondiali che sono state create ad hoc per piazzare gli amici di Gambetti. 

Ciò che di più grave c'è è anche il trattamento che viene riservato al Cardinale Angelo De Donatis. Da quanto emerso dalla riunione di questa mattina si evince che non vi sarà alcuna messa di saluto. «Le ordinazioni sacerdotali saranno la Messa di saluto» ha tagliato corto il Vicegerente. Nella storia della diocesi non è mai accaduta una cosa del genere. Per quale motivo i preti di Roma non possono salutare il loro vicario?

Mons. Reina ha anche detto ai Prefetti che il Papa li vorrebbe incontrare ma loro hanno riferito che non vogliono "perchè ci ha incontrato nei vari settori e ha fatto tutto il contrario di ciò che gli abbiamo chiesto. Alle domande scomode non ha risposto". 

Settore Centro: niente ausiliare

Come abbiamo detto più volte, il Papa firma i documenti e poi se ne dimentica. Mentre nella Costituzione In Ecclesiarum Communione e nei successivi documenti [interpretazioni autentiche varie] ha puntato tutto sul fatto che i vescovi del singolo settore sono da considerarsi come vescovi ordinari all'interno della propria porzione di diocesi, oggi è arrivato a dire al Consiglio Episcopale che per il settore centro - quindi per sostituire Libanori - vorrebbe che gli venisse presentata una rosa di nomi di parroci dalla quale scegliere uno che possa fare le veci dell'ausiliare. 

In che senso? Ma il Papa e chi lo consiglia hanno studiato un po' di sacramentaria? Come si possono affermare sciocchezze del genere? Perchè è stata scritta una Costituzione Apostolica se poi non si è capaci neppure di rispettarla? 

Le assurde ricostruzioni propinate da Libanori

Ben consapevole di essere stato cacciato per il suo atteggiamento dispotico, Daniele Libanori aveva iniziato a mettere in giro voci sulla sua nuova nomina già la sera precedente. È chiaro che vi sono blog di psico repressi che sono pronti a pubblicare tutto ciò che gli viene passato, copiando e incollando, pur di fare il piccolo scoop. Scoop di nulla visto che queste cose si sapevano da due settimane ormai, ma siamo abituati a questi isterismi dei finti nobili. Nulla di nuovo. Ciò che vi è di più grave è che Libanori ha fatto circolare questa voce anche alla stampa vera e il suo siluramento viene fatto passare come una protezione ulteriore del Papa nei confronti di Marko Ivan Rupnik. Atteggiamento molto vergognoso quello di Libanori perchè è ben consapevole che questa sua cacciata non centra nulla con Rupnik, altrimenti sarebbe arrivata molto prima. Inoltre, perchè farlo assessore per la Vita Consacrata se il Papa lo avrebbe punito per ciò che ha fatto nella Comunità Loyola? Nessun senso logico. Inoltre, se si pensa al fatto che anche De Donatis viene mandato via allora si comprende che non c'entra proprio nulla il gesuita sloveno. Il Vicario, infatti, aveva difeso (sbagliando) fortemente Marko Rupnik. 

Libanori dovrebbe spiegare ai suoi amici psicoblog e alla stampa che è stato cacciato per tutto ciò che è emerso in queste settimane e in Vaticano abbiamo fatto non poca fatica a trovare qualcuno che lo volesse in diocesi. Motivo per cui il Papa - proprio come fece con Oscar Zanchetta - gli ha creato un post ad hoc. Deve essere chiaro anche che Libanori non sarà assessore del Dicastero ma del Papa in persona. Per cosa? Per la Vita Consacrata. Un ruolo ed una figura mai esistita prima. Che cosa farà? In realtà auspichiamo vivamente che non faccia nulla visto che dove è andato ha fatto danni. 

In realtà, già qualche anno fa, Silere non possum aveva auspicato un intervento del Papa sui Dicasteri. In particolare su quello per i Laici, la Famiglia e la Vita e quello per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Il carico di lavoro è molto e i commissariamenti sono diventati più delle realtà non commissariate. Per questo motivo ci vorrebbero delle sezioni dedicate. Ne parlammo qui. Certamente, però, non è il caso di affidare questo delicato compito ad un soggetto che anche come rettore del Gesù ha combinato solo danni ed ora i preti del settore centro non stanno affatto piangendo per la sua dipartita. L'unico preoccupato è Renato Tarantelli ma anche a lui resta poco. 

d.R.M.

Silere non possum