Homophobia in the Cesena-Sarsina diocese. The sterile considerations of the Italian bishops' newspaper.

Nell’ipocrisia generale, la Chiesa Cattolica non manca di far discutere su temi delicati. Come più volte abbiamo detto, il Sinodo è solo un teatrino squallido che serve a toccare alcune tematiche che riguardano il sacerdozio, la gestione del potere e quant’altro, non certo l’inclusività delle persone. 

Mentre il Papa finge di “aprire agli omosessuali” perché questo porta “approvazione mediatica”la situazione nelle parrocchie italiane è ben diversa. E se ci sono molti parroci che per fortuna sono ottimi pastori, non mancano soggetti che evidentemente non hanno capito nulla di cosa significhi esser prete. 

Omofobia in parrocchia

Nei giorni scorsi è apparsa su alcuni quotidiani la notizia di un giovane che sarebbe stato invitato dal parroco a terminare il suo incarico di "educatore parrocchiale" per via di una foto pubblicata sui social nella quale si baciava con il suo ragazzo. 

Si tratta della classica dinamica delle nostre realtà parrocchiali dove i “fedelissimi cristiani”, ovvero quei laici che passano le loro giornate a sparlare del parroco e di tutto ciò che li circonda, iniziano a chiacchierare dei fatti altrui. 

A nulla importa che Papa Francesco ha più volte richiamato i fedeli sulla pericolosità del chiacchiericcio, quelle affermazioni servono solo quando bisogna attaccare i sacerdoti; i laici, invece, possono fare ciò che vogliono. Una foto semplicissima, che esprime amore, quindi, diviene motivo di chiacchiere e considerazioni nel bel Paese omofobo. 

Ieri, sul quotidiano dei vescovi italiani Avvenire, è apparso un articolo a firma di Francesco Zanotti, il quale sembra avere qualche problemino con la realtà. Chissà cosa non ci dice questo giornalista.

Seguendo la linea omofoba del giornale, che come abbiamo detto ormai non viene letto più neppure dal loro editore (i vescovi), Avvenire inizia a fare le solite insignificanti e ridicole considerazioni in merito alla condivisione dei valori cristiani. Valori che questi giornalisti non conoscono neppure lontanamente. 

Secondo il confuso giornalista, quindi, il giovane sarebbe stato informato dal parroco di non poter fare l’educatore perché “per ricoprire questo incarico in un Grest parrocchiale, come quello di catechista, è richiesta la condivisione dei valori cristiani. E questo vale sia per le persone omosessuali che per quelle eterosessuali. Vale per tutti”.

Ora, è inutile spiegare che le nostre parrocchie sono piene di giovani che ogni giorno pubblicano foto nelle quali si baciano con ragazze e a quell’età non sono certo sposati. Un laico come Zanotti, che si fregia del titolo di cattolico e neppure frequenta la Santa Messa, forse non lo sa, certo,ma allora forse sarebbe il caso che stesse zitto, invece di scrivere idiozie, no? 

A questi giovani che postano foto con delle ragazze o alle migliaia di persone che svolgono il loro servizio nelle nostre parrocchie o negli oratori e che magari hanno una decina di matrimoni alle spalle, nessuno ha mai pensato di dire che “non condividono i valori cristiani”. Anzi, oggi le particole vengono lanciate dal presbiterio come frisbee perché “il Corpo di Cristo è un diritto!”. Guai a non dare la comunione a chi è nel peccato. 

Se pubblichi una foto dove baci il tuo fidanzato e sei un uomo, però, a Cesena-Sarsina non puoi fare l’educatore. Questa è la situazione in cui la Chiesa vive, ovvero una totale ipocrisia ed una omofobia stagnata dalla quale è dura emergere. Si tratta, peraltro, di realtà recentemente colpite dalle alluvioni. Giustamente, in una situazione del genere, la prima preoccupazione è quella di andare a fare le pulci alle vite altrui. 

L'omofobia di Avvenire

Il giornale dei vescovi italiani, per non smentirsi e dimostrarci, ancora una volta, che bisognerebbe iniziare a pensare a salvare gli alberi piuttosto che stampare carta straccia, ha dimostrato ancora una volta cosa significa essere omofobi. Sì, perchè Avvenire è diventato il covo di quei soggetti che sono incapaci di formulare un pensiero e, quindi, si dilettano a fare difese d'ufficio per il Papa, per i vescovi e quant'altro. Se poi si tratta di "temi caldi" come quello dell'omosessualità, perchè non andare a prendere qualcuno di quei soggetti che entrano ed escono dagli ordini equestri? Come al solito, la domanda, quando si leggono certi articoli, deve sempre essere: "cosa ci dice di questa persona"?

Ma Avvenire non è nuovo in questa battaglia, in quanto è lo stesso giornale che ha portato avanti una campagna contro il DDL Zan, una semplice legge di civiltà che esiste in qualunque Paese normale.

Si, perché bisogna essere accoglienti ma "i gay devono stare zitti, magari se la vivono in casa loro e fra un mantello ed un altro, passa la paura". 

Francesco Zanotti continua: “Nella comunità locale interessata il caso è diventato di pubblico dominio perché il giovane in questione ha declinato la proposta offertagli, così come l’altro responsabile. In questo modo la parrocchia è stata costretta, suo malgrado, in breve tempo, ad avvisare tutte le famiglie che avevano iscritto i bambini al Grest e ad annullare l’attività programmata. Questo evento ha creato sconcerto e ha diviso gli animi, sia sulla presa di posizione verso il giovane che avrebbe fatto outing, sia perché si è rinunciato ad avviare l’esperienza estiva con i più piccoli, con evidenti disagi per le famiglie".

In primo luogo il giovane ha fatto benissimo a rifiutare “la proposta”. Se la comunità, in realtà il parroco e pochi altri idioti, sono incapaci di accettare le persone per ciò che sono, non è certo colpa del giovane educatore ma è forse il caso che la comunità cristiana si ponga delle domande su sé stessa. 

In secondo luogo, il giovane non ha fatto outing. Zanotti, come tanti dei suoi colleghi, farebbe bene a studiare prima di digitare sulla tastiera e dimostrare di essere sottoculturato. L’outing non è una cosa che “si fa” ma che qualcuno fa per te contro la tua volontà. Anche questa pratica è punita in altri Paesi ma nel Paese degli idioti, chiaramente no. Il giovane, al massimo, ha fatto coming out. Che è cosa ben diversa e che forse sarebbe il caso che lo facesse anche chi si diverte a mettere mantelli con croci ed onorificenze in giro per la penisola italica.

Per farvi comprendere il livello di pastorale e di educazione che vive nella testa di queste persone che scrivono su Avvenire, bisogna leggere come continua: “La parrocchia ha poi chiesto e ottenuto da una comunità vicina di poter dirottare i propri bambini su un altro Grest, ma nemmeno questo ha placato le polemiche”.

Quindi, la colpa è del giovane che ha pubblicato la foto. Ora il Grest non si fa più e per fortuna i bambini “vengono dirottati”. Beh, che dire, uno psichiatra avrebbe un bel po’ di lavoro da fare. Si, perché con i gay i bambini non possono stare, figuriamoci, ma essere oggettivati così, invece, è la regola per la “famiglia cristiana”. 

Anche la diocesi, guidata dal vescovo Douglas Regattieri, non ha affatto chiesto scusa ma piuttosto ha ribadito la falsa retorica del “mandato educativo”.

Ci aspettiamo ora, che il vescovo Regattieri vada in tutte le parrocchie a cacciare tutti gli educatori che vivono more uxorio, tutti quelli che hanno alle spalle altri matrimoni, tutti coloro che utilizzano contraccettivi o hanno manifestato la loro apertura all’aborto e all’eutanasia e quant’altro.

Eppure, una certezza l’abbiamo, Cristo non ha mai utilizzato parole dure contro gli omosessuali. Verso gli ipocriti, invece, Gesù è stato molto chiaro: «Voi Farisei vi preoccupate di lavare lʼesterno, ma allʼinterno siete sporchi, pieni di avidità e cattiveria! Sciocchi! Non è stato forse Dio a fare sia lʼinterno che lʼesterno? La purezza si dimostra meglio con la generosità!

Ma guai a voi, Farisei, che siete scrupolosi nel dare la decima, anche della più piccola parte delle vostre entrate, ma trascurate completamente la giustizia e lʼamore di Dio! Certo, è giusto dare la decima, ma non dovreste trascurare tutte le altre cose.

Guai a voi, Farisei! Perché vi piace occupare i posti dʼonore nelle sinagoghe ed essere riveriti da tutti, quando passate nelle piazzeGuai a voi, perché siete come tombe nascoste in un prato. Chi vi passa vicino non immagina la corruzione che contenete!» Lc 11, 39-44.

L.M.

Silere non possum