Chiavari - Si è spento oggi a Chiavari, all’età di 93 anni, monsignor Giulio Sanguineti, già vescovo di Brescia, de La Spezia-Sarzana-Brugnato e di Savona-Noli. Figura discreta ma di grande profondità spirituale e intellettuale.
Nato a Santa Giulia di Centaura, frazione di Lavagna, il 20 febbraio 1932, era stato ordinato sacerdote nel 1955 nella cattedrale di Nostra Signora dell’Orto a Chiavari. Dopo gli studi alla Pontificia Università Gregoriana, dove aveva conseguito la licenza in diritto canonico, fu docente di morale e diritto canonico, vicerettore del seminario diocesano, poi cancelliere vescovile e vicario generale.
Il 15 dicembre 1980 san Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Savona e Noli: ricevette l’ordinazione episcopale dalle mani del Papa il 6 gennaio 1981, nella basilica di San Pietro. Da quel momento il suo ministero fu segnato da una profonda attenzione ai segni dei tempi. Nel 1985 indisse l’Anno della Misericordia per la diocesi savonese, anticipando intuizioni che la Chiesa avrebbe ripreso molti anni dopo. Invitò in diocesi figure come Carlo Maria Martini e Anastasio Ballestrero, promosse iniziative concrete di carità – come la mensa di fraternità della Caritas e Casa Zaccheo – e diede vita a esperienze di partecipazione ecclesiale, come la prima “tre giorni diocesana” del 1986.
Nel 1989 fu chiamato alla guida della diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato, e nel 1998 Giovanni Paolo II lo trasferì a Brescia, dove rimase fino al 2007. Gli anni bresciani furono caratterizzati da una particolare attenzione alla pastorale giovanile: nel 2002 inaugurò la nuova sede del Centro Oratori Bresciani, riconoscendo nei giovani “il volto più fragile e promettente della Chiesa”. Vescovo colto e insieme concreto, nel 1995 era stato anche presidente della Commissione CEI per le comunicazioni sociali, ruolo in cui promosse una riflessione profonda sul linguaggio ecclesiale, sulla responsabilità dei media cattolici e sulla necessità di un dialogo sincero con la cultura contemporanea.
Il suo motto episcopale, “In sanguine suo”, riassumeva la sua teologia: la vita cristiana come risposta d’amore al dono totale di Cristo. Dopo la rinuncia per limiti d’età nel 2007, Sanguineti era tornato nella sua terra ligure, vivendo a Rapallo e poi, dal 2010, nel suo paese natale.
La diocesi di Savona-Noli lo ha ricordato come “un pastore generoso e attento ai cambiamenti che la Chiesa stava vivendo, capace di promuovere un’azione pastorale che non trascurava alcun ambito, dalla famiglia ai giovani, dalle vocazioni alla carità”.
Anche S.E.R. Mons.. Pierantonio Tremolada, attuale vescovo di Brescia, ha espresso commozione e gratitudine: “La nostra Diocesi gli deve molto. Si è speso per il bene di questa Chiesa con grande generosità e intelligenza. Lo affidiamo alla misericordia del Signore che sa ricompensare i suoi servitori fedeli.”
Le esequie di mons. Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia, saranno celebrate sabato 8 novembre alle ore 11 nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto a Chiavari, presiedute da S.E.R. Mons. Giampio Luigi Devasini, vescovo di Chiavari. Concelebreranno S.E.R. Mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, e S.E.R. Mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato.
La Camera Ardente sarà allestita presso la Cappella Maggiore del Seminario di Chiavari dalle ore 9:00 alle ore 19:00 di venerdì 7 novembre, giornata in cui, alle 19:00, nella Cattedrale di Chiavari verrà recitato il Santo Rosario in suffragio dell'anima del vescovo Giulio. Nello stesso giorno, alle 18, nella Cattedrale di Brescia, S.E.R. Mons. Tremolada presiederà una celebrazione in memoria di tutti i ministri ordinati defunti, con un ricordo particolare per il vescovo Sanguineti.
Al termine delle esequie, la salma di Mons. Sanguineti sarà traslata da Chiavari a Brescia. L’arrivo in Cattedrale è previsto per le ore 18.15 di sabato 8 novembre, dove sarà accolta in preghiera dal vescovo Pierantonio Tremolada e dal Capitolo della Cattedrale. Successivamente, la salma sarà tumulata di fronte al monumento di San Paolo VI, a perenne memoria del legame profondo che unì mons. Sanguineti alla Chiesa bresciana e alla sua tradizione spirituale.
d.E.A.
Silere non possum