Castel Gandolfo - Nel cuore dell’estate, immerso nella quiete verdeggiante delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, Papa Leone XIV ha presieduto questa mattina una Celebrazione Eucaristica alla quale hanno preso parte poche persone. Con il Papa, fra gli altri, ha concelebrato anche S.E.R. il Sig. Cardinale Michael Czerny, S.I., Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. 

Leone XIV ha voluto ritmare la sua omelia con un invito pressante: “Convertiamoci, anche nella coscienza ecologica. Perché il mondo brucia”.

Un messaggio che unisce fede, responsabilità e profezia

A partire dal Vangelo della tempesta sedata (Mt 8,23-27), Leone XIV ha sottolineato come la paura dei discepoli nella barca sconvolta dalle onde sia oggi la paura dell’umanità intera, minacciata dal surriscaldamento globale, dai conflitti armati, dall’indifferenza morale.

«Nel cuore dell’anno del Giubileo, noi confessiamo: c’è speranza! L’abbiamo incontrata in Gesù. Egli ancora calma la tempesta. Il suo potere non sconvolge, ma crea; non distrugge, ma fa essere».

Nel richiamare l’enciclica Laudato si’ e il documento Fratelli tutti, Leone XIV ha rinnovato l’appello a un’ecologia integrale, capace di risanare le relazioni tra l’uomo, Dio e il creato. Il Papa ha parlato della necessità di una conversione non solo personale, ma anche collettiva, ecclesiale e culturale: «Dobbiamo pregare per la conversione di tante persone, dentro e fuori della Chiesa, che ancora non riconoscono l’urgenza di curare la casa comune. La nostra indignazione è la sua indignazione, il nostro lavoro è il suo lavoro».

Una liturgia tra simboli antichi e urgenze attuali

Significativo anche il riferimento al simbolismo battesimale presente nei giardini, con una vena ironica che non ha sminuito la profondità del messaggio: «Non vorrei essere battezzato in quest’acqua… però il simbolo di passare attraverso l’acqua per essere lavati è qualcosa che viviamo anche oggi».

Il Papa ha inoltre ricordato che l’Eucaristia stessa è atto di ecologia teologica, in cui la materia viene “trasfigurata”: un «frammento di mondo» che diventa dimora di Dio. Citando sant’Agostino, ha concluso: «Le tue opere ti lodano affinché ti amiamo, e noi ti amiamo affinché ti lodino le tue opere».

Un cantiere di speranza, tra creazione e Chiesa

Il Borgo Laudato si’ si conferma, secondo il Pontefice, non solo come un luogo simbolico, ma come laboratorio ecclesiale di profezia concreta, in cui scienza, spiritualità e pastorale si intrecciano per rispondere al “grido della terra e dei poveri”. Con parole semplici ma dense, Leone XIV ha affidato al canto del Salmo 29 la missione della Chiesa: «La voce del Signore è sopra le acque, la voce del Signore è forza, potenza. Questa voce ci impegna alla profezia, anche contro i prìncipi di questo mondo». Il Santo Padre Leone XIV, Domenica 13 luglio, alle ore 10 nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova in Castel Gandolfo, celebrerà la Santa Messa. Alle ore 12 reciterà la preghiera dell'Angelus in Piazza della Libertà, davanti al Palazzo Apostolico.

p.F.A.
Silere non possum