Il 28 e 29 marzo 2025, alla vigilia della IV Domenica di Quaresima, si terrà la dodicesima edizione di "24 Ore per il Signore", l'iniziativa voluta da Papa Francesco che invita i fedeli di tutto il mondo a partecipare all'adorazione eucaristica e al Sacramento della Riconciliazione. Quest'anno, l'evento si inserisce nel contesto del Giubileo del 2025, dedicato alla Speranza, con il motto tratto dal Salmo 71: "Tu sei la mia speranza".
Un evento che si ripete annualmente dal 2014 e offre ai fedeli l'opportunità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione, riscoprendo la misericordia infinita di Dio. Durante queste ore, diverse chiese in tutto il mondo resteranno aperte per permettere momenti di adorazione eucaristica e confessioni, favorendo un incontro personale con il Signore. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, sottolinea nel sussidio preparato per l'evento che il «Giubileo è l’immutato annuncio di Gesù Cristo ‘nostra speranza’ (1Tm 1,1), che supera i tempi e gli spazi per dare a ogni persona la forza della sua presenza».

«Dinanzi all’amore con il quale Cristo ama, infatti, nessuno può sfuggire dal verificare la malvagità del proprio peccato e il limite che esso impone all’esistenza personale. Quest’esperienza non conosce né confini temporali e tantomeno geografici. Ogni persona compie in qualche momento della sua vita la duplice sensazione: il limite e il desiderio di andare oltre»
, spiega Mons. Fisichella.

Adorazione e penitenza

Papa Francesco ha sottolineato l'importanza dell'adorazione eucaristica, affermando che «l’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino». Il Santo Padre ha inoltre evidenziato la necessità di riscoprire il senso dell'adorazione, poiché «abbiamo perso il senso dell’adorazione» e dobbiamo «riprendere il senso di adorare in silenzio».

Inoltre, il Pontefice descrive il Sacramento della Penitenza come «una vera e propria via di santificazione; è il segno efficace che Gesù ha lasciato alla Chiesa perché la porta della casa del Padre restasse sempre aperta». E ha spiegato: «quando io vado a confessarmi, è per guarirmi: guarirmi l’anima, guarirmi il cuore per qualcosa che ho fatto che non sta bene».

L’invito, in questo Anno Santo, è in modo particolare rivolto a quelle realtà che sono state individuate come “Chiese Giubilari”. In queste Cattedrali, Chiese o Santuari si favorisca l’Adorazione Eucaristica continua in queste ventiquattro ore e la presenza di sacerdoti per le confessioni.

«Vigiliamo, perché non ci succeda di mettere al centro noi invece che Lui. E torniamo all’adorazione. Che sia centraleper noi pastori: dedichiamo tempo ogni giorno all’intimità con Gesù buon Pastore davanti al tabernacolo. Adorare. La Chiesa sia adoratrice: in ogni diocesi, in ogni parrocchia, in ogni comunità si adori il Signore! Perché solo così ci rivolgeremo a Gesù e non a noi stessi; perché solo attraverso il silenzio adorante la Parola di Dio abiterà le nostre parole; perché solo davanti a Lui saremo purificati, trasformati e rinnovati dal fuoco del suo Spirito. Fratelli e sorelle, adoriamo il Signore Gesù!» ha esortato il Papa nell'omelia della Santa Messa per la conclusione dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo.