Città del Vaticano - Con una lettera datata 8 luglio 2025, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha comunicato all’Arcivescovo di Prešov, Mons. Jonáš Maxim, la propria valutazione circa il fenomeno spirituale legato alle presunte apparizioni della Vergine Maria sul monte Zvir, nei pressi del villaggio slovacco di Litmanová, avvenute tra il 1990 e il 1995. Al termine di un processo di discernimento, il Dicastero ha autorizzato la dichiarazione di nihil obstat, ovvero l’assenza di ostacoli alla promozione del culto pubblico e alla devozione mariana in quel luogo.

Si tratta di un atto che non implica il riconoscimento dell’origine soprannaturale delle apparizioni, ma che consente ai fedeli di partecipare alle pratiche spirituali associate a Litmanová con la certezza che non vi siano elementi dottrinalmente problematici nei messaggi principali attribuiti alla Madonna.

Ma cosa significa esattamente questo pronunciamento? E in che quadro normativo si colloca?

Un nuovo contesto normativo: le norme del 2024

Nel maggio 2024, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato le nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, aggiornando un sistema che, nella sua versione precedente (risalente al 1978), era diventato poco praticabile e raramente applicato. Le nuove norme stabiliscono sei possibili classificazioni per un fenomeno (da “Nihil obstat” a “Declinatio ab ulteriori prosecutione”), e rendono più esplicita la distinzione tra valutazione pastorale e riconoscimento dell’autenticità soprannaturale.

In questo senso, il caso di Litmanová rientra chiaramente nella prima categoria (Nihil obstat), in cui: «Non si rileva alcun ostacolo alla proposta pastorale di valore spirituale derivante dal fenomeno, sebbene non vi sia un riconoscimento dell’autenticità soprannaturale» (Norme, art. 15 §1, lett. a).

I frutti spirituali e i limiti del discernimento

Nella lettera, il cardinale Fernández riconosce la fioritura di “confessioni sincere”, conversioni, pellegrinaggi e una stabile devozione mariana nel luogo. Sono stati considerati con favore anche i messaggi che invitano alla semplicità evangelica, all’interiorità, al perdono e alla pace. Un’espressione ricorrente – «Lasciate che Gesù vi renda liberi» – diventa quasi il cuore teologico del fenomeno: una spiritualità cristocentrica, intimamente legata alla libertà interiore e alla dignità della persona amata da Dio.

Tuttavia, il giudizio resta prudente: il documento non manca di segnalare alcuni passaggi problematici, come l’associazione generalizzata tra peccato e malattia o l’idea che alcune anime non possano essere perdonate. Tali affermazioni, sottolinea il Dicastero, non sono accettabili e vanno escluse dalle eventuali pubblicazioni, anche alla luce del fatto che le presunte veggenti hanno testimoniato una comunicazione interiore non verbalizzata, soggetta a stilizzazioni e interpretazioni personali.

In altre parole, l’esperienza mistica di Litmanová non viene dichiarata falsa, ma nemmeno certificata come autentica rivelazione soprannaturale. Viene invece inserita in un ambito più ampio: quello delle esperienze spirituali personali che possono generare frutti positivi nella misura in cui sono guidate da criteri ecclesiali di discernimento.

Un equilibrio tra devozione popolare e vigilanza dottrinale

Questo nihil obstat conferma una linea ormai consolidata nella prassi della Santa Sede: valorizzare i frutti spirituali di esperienze carismatiche e devozionali, anche quando esse non possono essere dichiarate soprannaturali nel senso stretto. È un approccio pastorale che riconosce l’importanza della pietà popolare, evitando però derive sensazionalistiche o apocalittiche. Con questo pronunciamento, il Dicastero offre una cornice regolata alla devozione di Litmanová. I fedeli possono recarsi sul monte Zvir, pregare, confessarsi, meditare i messaggi più edificanti, ma senza attribuire all’intero fenomeno un’autorità che non ha – né in termini di dottrina né di rivelazione vincolante.

Un discernimento ancora in divenire

Va infine ricordato che la dichiarazione di nihil obstat non chiude il discernimento, ma lo accompagna. Le nuove norme del 2024 prevedono che i Vescovi competenti, insieme alle conferenze episcopali e al Dicastero, continuino a monitorare i fenomeni per verificarne lo sviluppo nel tempo. Un fenomeno oggi giudicato positivamente sul piano pastorale potrebbe un domani generare abusi o fraintendimenti, o viceversa maturare ulteriormente in chiarezza. Nel caso di Litmanová, il compito ora passa alla Chiesa locale: offrire una guida pastorale sobria, purificare la devozione da elementi ambigui, e custodire ciò che è buono senza alimentare false illusioni. La vera apparizione, dopotutto, resta sempre quella della Parola fatta carne – il Cristo vivo, che ci visita nel silenzio del cuore.

s.O.A.
Silere non possum